ACQUA, BENE PREZIOSO
La Toscana è una Regione verde, ma, per la sua conformazione geografica e per la diversa densità abitativa e produttiva del territorio, la disponibilità di acqua nelle varie zone geografiche non è omogenea.
Se infatti vi sono aree – quali la Garfagnana e l’Alta Versilia – in cui il livello delle precipitazioni è talmente elevato da presentare, con notevole frequenza, situazioni di pericolo idrogeologico, ve ne sono altre – quale il sud della Provincia di Siena o le isole – caratterizzate da estrema penuria di eventi meteorici, con conseguenti problematiche di ricorrente siccità.
Dallo studio eseguito nell’ambito del progetto ‘Acqua e sicurezza in Italia’, dal quale è partito il focus sullo scenario generale della risorsa idrica ‘Prima l’acqua, per il territorio in sicurezza’, è emerso che «In Toscana nel 2018 sono stati prelevati circa 460 milioni di metri cubi di acqua per uso potabile, di cui la metà provenienti dall’emungimento di pozzi. 1,1 milioni di metri cubi sono invece le acque marine costiere immesse in rete dopo il trattamento di desalinizzazione. Ciò avviene in 5 impianti tutti ubicati nelle isole. I valori delle perdite di acqua potabile dalle reti di distribuzione comunale, a livello regionale, sono il 42,8 % dell’acqua immessa (nel 2015 tale percentuale risultava del 43,4). L’acqua erogata agli utenti finali è di 173 litri per abitante residente al giorno».
In particolare, nella provincia di Livorno le perdite idriche ammontano al 34,7%, e i valori pro capite di acqua erogata sono di 194 litri, con una grave problematica data dalla scarsità di acqua potabile all’Elba durante la stagione estiva e dalla urgente necessità di realizzare impianti di dissalazione delle acque marine, non essendo ulteriormente sfruttabili le falde acquifere presenti sull’isola e dovendo rendere il territorio indipendente dall’approvvigionamento tramite navi cisterna.
Ciò che emerge quale dato ufficiale 2019 (fonte ASA) è che nei 7 comuni dell’Isola d’Elba le perdite in distribuzione sono pari al 43,2 %. Tutte le isole Toscane risentono fortemente del grosso afflusso turistico durante i periodi estivi che, se è molto importante dal punto di vista della crescita economica e lavorativa, allo stesso tempo incide fortemente sulle poche risorse idriche a disposizione, che devono essere necessariamente incrementate.
La gravità degli effetti dei cambiamenti climatici procura gravi rischi per il prossimo futuro. Serviranno politiche mirate e multisettoriali, essendo la risorsa idrica centrale nello sviluppo socio-economico di qualsiasi territorio. Ovviamente questi problemi nelle isole si moltiplicano proprio a seguito della limitazione delle risorse idriche.
Il settore dell’acqua potabile è certamente quello con le più dirette conseguenze sul sistema socio-economico, poiché influenza in maniera decisiva il benessere e le abitudini dei cittadini. La geografia dei prelievi sta nel tempo cambiando per quantità e fonti impiegate, influenzata dal mutare delle condizioni climatiche.
Il tutto senza dimenticare che la Toscana è una Regione caratterizzata da un elevato rischio idro-geologico, con ricorrenti alluvioni che interessano buona parte del territorio con effetti anche di notevole gravità. Basti pensare all’alluvione di Firenze del 1966 o a quella di Livorno del 2017 che hanno determinato costi ingentissimi in termine di danni e di perdite di vite umane.
È evidente che la realizzazione di nuovi invasi, la manutenzione e la regolamentazione dei bacini esistenti e dei corsi fluviali, l’uso sostenibile degli stessi può essere determinante per una gestione più razionale delle risorse idriche e, al contempo, per contribuire alla messa in sicurezza del territorio.
Le azioni da intraprendere per migliorare la conservazione delle risorse idriche e il loro riutilizzo sicuro devono riguardare anzitutto l’investimento nella ristrutturazione delle reti e delle infrastrutture idriche, e lo sviluppo di politiche olistiche, favorendo l’aggregazione delle autorità di sorveglianza e delle società di gestione delle acque al fine di favorire azioni scientificamente solide e di visione estesa alle nuove generazioni.
Nell’ottica di garantire maggiore sostenibilità ambientale, investimenti diretti a sviluppare impianti di desalinizzazione nelle zone insulari appaiono l’unica via per contemperare le esigenze di vita degli abitanti, lo sviluppo del turismo e il rispetto dell’ambiente.
Inoltre, è necessario adottare un approccio sito-specifico basato sul rischio (piani di sicurezza dell’acqua, piani di sicurezza igienico-sanitari), per la prevenzione di malattie veicolate dall’acqua, basato su sistemi di allerta precoce e sul controllo di contaminanti noti e di quelli emergenti.
Attenzione, monitoraggio, impiego di nuovi strumenti, diversificazione delle fonti di approvvigionamento, rispetto del territorio sono le parole chiave da porre al centro di un’azione politica diretta alla salvaguardia delle risorse idriche toscane.