Affitti brevi e crisi abitativa: MI propone un piano di regolazione nazionale per il turismo sostenibile
Nel 2023 il settore turistico ha generato entrate record, attirando milioni di visitatori da tutto il mondo grazie al patrimonio storico, culturale e paesaggistico unico del Paese. Tuttavia, la crescita incontrollata degli affitti brevi sta portando a un incremento degli effetti collaterali di questa attività. Le città d’arte, in particolare, sono testimoni di trasformazioni radicali: aumentano i prezzi degli affitti, spingendo i residenti fuori dai centri storici, e si assiste alla desertificazione di quartieri che si svuotano di servizi, botteghe storiche e luoghi di aggregazione sociale.
La crisi abitativa che ne deriva è ormai una questione urgente e pervasiva.
Le case sono sempre più viste come investimenti da sfruttare per il turismo piuttosto che come risorse per i cittadini. Questo fenomeno acuisce il divario tra chi può permettersi abitazioni a prezzi esorbitanti e chi, invece, è costretto a lasciare le città.
A lungo andare, una simile situazione compromette l’identità e l’autenticità di città come Venezia, Firenze, Milano, Roma o Napoli, trasformandole in mete puramente commerciali e svuotandole di quell’anima che le rende uniche.
Alla luce di questi problemi, Meritocrazia Italia propone un piano di regolamentazione nazionale per garantire un turismo sostenibile, che possa convivere con i bisogni dei residenti e la salvaguardia del patrimonio culturale.
Di seguito le principali misure, suddivise per ambiti d’azione:
a) tutela delle Comunità locali, con
– norme nazionali e controllo locale: occorre uniformare i requisiti di qualità, sicurezza e gestione degli affitti brevi a livello nazionale, rendendo i Comuni responsabili dei controlli finanziati dalle tasse turistiche;
– incentivi per affitti residenziali: occorre introdurre agevolazioni fiscali e fondi per la ristrutturazione di immobili destinati a locazioni oltre i 12 mesi, stabilizzando l’offerta abitativa;
– garanzie contro morosità e danni, con la creazione di un fondo pubblico per coprire eventuali insolvenze, incentivando i proprietari verso l’affitto a lungo termine;
– limitazioni nelle aree ad alta pressione abitativa: occorre ridurre i giorni di locazione breve consentiti in città come Roma e Venezia et similia, e regole più flessibili altrove;
– riqualificazione di immobili sfitti: occorre agevolare la ristrutturazione di immobili inutilizzati, riservandoli agli affitti residenziali con finanziamenti pubblico-privati;
– supporto per giovani e famiglie a basso reddito, con agevolazioni e bonus per favorire l’accesso all’affitto residenziale per chi ha redditi limitati;
b) sostegno al turismo sostenibile, con
– incentivi nelle aree periferiche, con agevolazioni per affitti turistici nelle periferie per ridurre la pressione sui centri storici;
– supporto a piccole strutture ricettive, con sgravi fiscali per bed and breakfast e piccole strutture per preservare una varietà nell’offerta turistica;
– collaborazione con le piattaforme di affitti (accordi con Airbnb e simili per rispettare le normative locali e monitorare la qualità e sicurezza);
– tecnologia per il monitoraggio, con promozione dell’uso della tecnologia per registrare e monitorare gli affitti brevi, migliorando i controlli;
c) gestione dei flussi turistici, con
– tassa di soggiorno dinamica e prenotazioni (tassa variabile e prenotazioni obbligatorie nei periodi di alta affluenza per regolare l’accesso alle attrazioni);
– aumento della tassa di soggiorno per turisti extra-UE e introduzione di un visto “all’asta” dove i posti disponibili vengono assegnati ai richiedenti con offerte più alte. Università, musei e visitatori con scopi non turistici sarebbero esclusi, poiché non generano le stesse esternalità negative dei turisti;
– sconti per soggiorni prolungati, con riduzione della tassa di soggiorno per i turisti che scelgono di rimanere più a lungo;
– investimenti in infrastrutture, con utilizzo delle tasse turistiche per migliorare servizi pubblici, sostenibilità e trasporti;
– collaborazione internazionale, con accordi con Paesi di provenienza e organizzazioni di settore per coordinare politiche sui flussi turistici e affrontare il turismo di massa.
Meritocrazia Italia si impegna a collaborare con le istituzioni locali e nazionali per adottare politiche che rispondano alle esigenze delle comunità, coniugando benessere sociale e sviluppo economico. Attraverso queste misure, si vuole garantire un turismo che rispetti e valorizzi le comunità locali, rendendo l’Italia un luogo dove tutti possano accedere a un alloggio sicuro e di qualità e dove il turismo diventi una risorsa sostenibile per la collettività.
Stop war.