Al varo la Legge di Bilancio: Meritocrazia Italia chiede di puntare anche sulla sanità, la formazione e la scurezza pubblica

Al varo la Legge di Bilancio: Meritocrazia Italia chiede di puntare anche sulla sanità, la formazione e la scurezza pubblica

È ormai imminente il varo della nuova legge di bilancio che, seppur con un iter facilitato dal “patto di maggioranza”, non può non aprire a delle modifiche che valorizzino in particolare la sanità pubblica, la sicurezza pubblica, la ricerca scientifica e la formazione.
Non è accettabile che il sacrificio sulla spesa pubblica ricada sempre sui pilastri della nostra società, cercando di portare dei vantaggi solo e sempre a favore dei soliti settori.
Al Governo Meloni, Meritocrazia Italia chiede un cambio di passo.
Attraverso la legge di bilancio si lanci un messaggio chiaro su quale sia la visione sulla quale s’intende costruire l’Italia del presente e del domani.

A monte della valutazione, non può non lamentarsi una profonda ambiguità informativa, dovuta anche a un giornalismo poco imparziale e poco propenso alla trasparenza. I singoli punti del nuovo provvedimento normativo sono oggetto di valutazioni contrastanti, non basate su dati univoci. Questo genera disorientamento e non consente ai cittadini di assumere posizioni consapevoli sulla effettiva condivisibilità delle scelte operate dal Governo.

Nelle scorse settimane Meritocrazia Italia ha già sottoposto all’attenzione delle Istituzioni le proprie proposte di intervento, specie con riguardo al settore sanitario (v., da ultimo, comunicato del 16 ottobre 2023), chiedendo, tra l’altro, di escludere la spesa sanitaria, quantomeno quella relativa alla prevenzione (vaccinazioni, screening, diagnostica, ecc.), dal patto di stabilità, in modo da poter investire concretamente sulla salute dei cittadini italiani ed abbattere, nel futuro, il costo delle cure.

Oggi, in aggiunta:
– propone di puntare, nella regolazione del mercato delle locazioni, su un maggiore rigore nei controlli, atteso l’elevatissimo numero di contratti non registrati e non dichiarati, anche con interventi mirati a garantire il pagamento della tassazione dovuta da parte di piattaforme di sharing come airbnb; la manovra non gravi esclusivamente su chi, nel rispetto della legge, dichiara l’esistenza del rapporto;
– contro il ‘caro affitti’ – che non è un problema soltanto degli studenti, ma anche di lavoratori fuori sede, persone single e famiglie a basso reddito che incontrano difficoltà a trovare case in affitto a prezzi contenuti –, propone che le amministrazioni locali, di concerto con le Università, possano elaborare un piano a medio-lungo termine per la pianificazione e la realizzazione di nuove “case dello studente”, riqualificando e riutilizzando i molti edifici pubblici in disuso nelle grandi città, o adattando edifici di privati che si prestano alla realizzazione di alloggi per gli studenti; e che venga effettuata un’indagine su tutto il territorio nazionale per identificare le situazioni di criticità abitativa dei vari comuni ed elaborare, di concerto con le amministrazioni locali e i principali enti preposti (IACP, ATER e Agenzie sociali per la casa), dei ‘piani-casa’ per il recupero di edifici esistenti o la costruzione di nuovi alloggi sociali da rendere disponibili con affitti calmierati;
– chiede di insistere sugli interventi necessari alla riduzione del cuneo contributivo a carico del lavoratore, che genera un aumento dei salari netti per i lavoratori dipendenti e, in un momento in cui, a causa dell’inflazione e dell’aumento generalizzato dei costi per i consumatori, può aiutare a conservare il potere di acquisto delle famiglie; che sia il primo passo verso una riduzione strutturale e stabile della tassazione che grava sui lavoratori dipendenti;
– con riguardo all’acquisto di prodotti per la protezione dell’igiene intima femminile, i tamponi e gli assorbenti e alcuni prodotti per l’infanzia, che dovrebbero esser considerati di prima necessità, chiede di portare l’Iva al 4% per la categoria “base”, ovvero, volendo mantenere l’Iva al 10%, evitare che detto maggior costo gravi sul consumatore finale, attraverso la previsione di prezzi calmierati;
– chiede che il canone Rai venga abolito per le famiglie e per tutti quegli esercizi commerciali oggi costretti a pagare per un servizio pubblico del quale, spesso, neppure fruiscono; sarebbe un contributo alla riduzione dei costi della vita e alla realizzazione di quel rinnovato rapporto tra servizi pubblici erogati dallo Sato e spesso ceduti in concessione dallo Stato a dei privati senza le dovute azioni di monitoraggio sulla qualità dei servizi erogati a tutela dei cittadini;
– a proposito di Superbonus, chiede che ogni intervento sia finalmente improntato a chiarezza normativa, utile a porre punti fermi che non diano luogo a nuove ambiguità, che si aggiungano alle vecchie;
– oltre a favorire un solido piano assicurativo contro danni da catastrofi naturali, propone di investire in tutela e sicurezza del territorio, con obbligo, da parte delle Regioni, di monitoraggio delle criticità, blocco all’edificabilità delle aree golenali o terreni alluvionali in classe A, destinazione di nuove risorse per l’analisi, la progettazione e la realizzazione di vasche di laminazione urbane o a cielo aperto, e realizzazione di un piano di recupero infrastrutturale, operando una accorta mappatura delle criticità sull’intero territorio nazionale, valorizzando le migliori tecnologie disponibili (l’isolamento sismico o la dissipazione di energia, per quanto attiene alla sicurezza sismica), e avendo riguardo a inadeguatezza energetica, barriere architettoniche e sistema energetico.

Inoltre, nel condividere la visione strategica d’insieme e la necessità di collaborazione tra le parti interessate, pubbliche e private, Meritocrazia auspica che si dia avvio alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, da ridenominare ‘Ponte Italia’, nei tempi previsti, senza ulteriori ritardi. A un tempo, però, anche in considerazione delle recenti drammatiche esperienze, chiede speciale accortezza nella scelta del sistema antisismico da adottare (d’isolamento sismico o dissipativo) e del suo posizionamento (al di sopra od al di sotto delle pile che sosterranno l’impalcato), e che il progetto sia pensato in maniera tale da garantire che l’impalcato del ponte sia in grado di resistere, non solo a terremoti e maremoti, ma anche ai venti della massima intensità possibile nell’area dello Stretto.

Inoltre, nel desiderio di distinguersi dai tanti movimenti e comitati di contestazione, per i quali è sempre proficuo, in termini di capitalizzazione di consensi, chiedere e pretendere maggiori spese pubbliche, senza preoccuparsi delle coperture finanziarie, costituzionalmente necessarie, Meritocrazia propone altresì che le maggiori uscite possano venire coperte mediante:
– la conferma della riduzione drastica ai bonus edilizi che hanno artificialmente drogato il PIL italiano dal 2020, con un provvedimento, in particolare quello del 110%, che mina il principio degli interessi contrapposti, consentendo il recupero integrale delle spese, addirittura premiandole con un ulteriore 10%;
– l’aumento dell’aliquota della cedolare sugli affitti, a partire dalla seconda casa di proprietà del locatore, dal 21% al 26%, lasciando inalterata quella all’11% sui canoni a regime concordato, a premio dei locatori, i quali, in cambio di una tassazione più morbida, contribuiscono a d un mercato calmierato degli affitti abitativi, nelle grandi città;
– con l’aumento sostanziale dell’IMU per gli immobili, sia abitativi che commerciali, che restano non locati per più di un anno, con la sola eccezione di proprietari inoccupati, d’età superiore a 70 anni o con più di un figlio a carico. Questo provvedimento, oltre a garantire cospicue maggiori entrate a livello di enti locali, avrebbe un impatto sociale rilevante per indurre i locatori ad affittare, in ogni modo, gli immobili, anche a costo di accettare canoni ridotti. Questo provvedimento, per effetto della maggiore offerta di immobili a canoni ridotti, innescherebbe un effetto calmiere per il mercato immobiliare, senza spese lato pubblico, ma, anzi, con maggiori entrate;
– con una migliore lotta all’evasione fiscale e con l’efficientamento del processo di recupero delle imposte insolute; con l’attivazione di uno speciale team, tecnico legale – eventualmente attingendo risorse anche dal settore privato – per scovare i non pagatori recidivi, le società “apri e chiudi”, con l’intento di ridurre il magazzino dei ruoli incagliati presso ADER e/o non farlo lievitare ulteriormente, specialmente una volta superata la fase della rottamazione-quater.
Sia poi finalmente istituita un’Agenzia delle Uscite, per la gestione dei debiti della p.a. nei confronti dei cittadini.

Oltre ogni sterile polemica, sia questo il momento di lavorare in sinergia e con onestà intellettuale, per il bene del Paese, obiettivo comune.

Stop war.



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