ALLARME BARRIERA CORALLINA: LA SALVEZZA DEI PIANETA DIPENDE DA NOI – COMUNICATO 05.05.22
Ci sono problemi che sembrano secondari o non allarmanti soltanto perché lontani nello spazio e dalle difficoltà del quotidiano di ciascuno.
Tra questi, lo sbiancamento della barriera corallina, questione invece gravemente allarmante perché sintomo delle poco prudenti scelte di consumo energetico adottate dai governi, alla base dei repentini cambiamenti climatici e dell’aumento delle temperature delle acque marine. Una grande minaccia per la biodiversità delle barriere e, di riflesso, per tutte le attività collegate (turismo, pesca e attività culturali), con le devastanti conseguenze che è facile immaginare.
Si invoca da più lati un maggiore impegno dell’Italia, che, ricoprendo la vicepresidenza del Comitato Unesco dei Siti Patrimonio dell’Umanità, potrebbe dare un contributo decisivo inserendo la barriera corallina australiana tra i ‘siti in pericolo’.
Da sempre Meritocrazia Italia invoca immediati interventi a supporto di un ecosistema che si mostra, oggi più che in passato, a elevata vulnerabililità.
Ora davvero non c’è più tempo da perdere.
Perché gli obiettivi di sostenibilità non restino vuoti proclami, si parta dalla conoscenza. Meritocrazia sollecita anzitutto maggiori investimenti nella ricerca scientifica, perché ancora troppo poco si sa dei meccanismi biologici alla base dei nuovi fenomeni e tanto occorre ancora lavorare sulla individuazione di metodi di prevenzione efficaci e applicabili su larga scala per mitigare questi ed altri effetti della schizofrenia climatica. Si investa nella ricerca anche nel settore dell’energia, facendo buon uso delle risorse messe a disposizione dall’Europa a sostegno dello sviluppo di energia pulita, sicura ed efficiente e dello sviluppo sostenibile.
Fondamentale, poi, intraprendere da subito una politica di maggiore lungimiranza, con programmazione calibrata, in ogni ambito, sulla misurazione dell’impatto ambientale e sociale delle singole scelte, e sviluppare un mercato di tecnologie energetiche efficienti e a basse emissioni di carbonio, assicurando che le imprese possano beneficiare delle opportunità derivanti da un nuovo approccio all’energia.
Si crei un sistema di incentivi e disincentivi nella filiera industriale, per una maggiore sensibilizzazione all’utilizzo di materie di riciclo, dalle plastiche ai materiali ferrosi, se del caso con previsione di premialità (che escluderebbero la problematica del pricing e del ‘fuori mercato’ rispetto all’economia del fast and cheap e consentirebbero di tramutare il beneficio economico in beneficio ambientale).
Ciò si propone nella consapevolezza che il ritorno a un mondo fatto di foreste rigogliose e di oceani pieni di vita, nel quale ci si possa sentire davvero a casa e al sicuro, dipende dal contributo di tutti. È essenziale una rinnovata coscienza civica e ambientale, che passi anzitutto attraverso condotte virtuose e responsabili di consumo sostenibile.
Stop war.