Anche il Papa al G7 in Puglia: che si lavori tutti insieme per dare etica agli algoritmi
Per la prima volta un Pontefice parteciperà al vertice dei maggiori rappresentanti dei Governi del mondo.
Lo farà per intervenire su un tema delicatissimo, gli sviluppi applicativi dell’IA in relazione all’urgenza di creare una cornice valoriale per l’applicazione delle nuove tecnologie. Alla questione saranno dedicati due importanti documenti, tra cui il Messaggio per la giornata delle Comunicazioni sociali.
Si auspica che il gesto, simbolico ma anche di potenziale utilità concreta, serva a riportare l’attenzione sul bisogno di riconoscere alla Persona centralità nei processi innovativi. ‘Essere digitali’ non significa semplicemente saper usare le tecnologie più moderne, ma soprattutto riuscire a coniugare conoscenza dei processi, sicurezza ed etica.
L’intelligenza artificiale è la più grande sfida antropologica della nostra epoca. Genera grandi opportunità ma porta con sé anche rischi non irrilevanti ed è in grado di incidere sugli equilibri globali.
Per questo non si può prescindere da una regolamentazione che tracci linee guida comuni a tutti gli Stati, e che promuova la cultura dell’innovazione e della trasparenza ponendo sempre al centro il fattore umano.
Non è la prima volta che la Santa Sede si occupa del problema. Già nel 2022 ha avviato il cammino con la “Rome Call For Al Ethics”, un percorso che ha quale scopo, quello di applicare concretamente il concetto di “Algoretica”, ovvero dare etica agli algoritmi.
Da sempre Meritocrazia Italia chiede un approccio di maggiori responsabilità ed etica all’uso delle innovazioni tecnologiche, che siano sempre mezzo al fine del bene comune e del progresso sociale. Che il prossimo G7 sia il momento per avviare una seria riflessione comune, che non si risolva in mera enunciazione di intenti ma sia seguito da interventi fattivi.
Sul presente e sul futuro si misura la capacità della comunità internazionale di fare ciò che un altro Papa, san Giovanni Paolo II, nel 1979 ricordava nel suo discorso alle Nazioni Unite: «L’attività politica, nazionale ed internazionale viene dall’uomo, si esercita mediante l’uomo ed è per l’uomo».
Stop war.