Ancora censura sulle opere classiche: non si combattono così le discriminazioni
Oggi sotto la lente è un altro classico Disney.
Il ‘politicamente corretto’ colpisce ancora. Il British Board of Film Classification etichetta ‘Mary Poppins’ come visione sconsigliata ai minori di 12 anni, in assenza di un adulto che possa ‘spiegare’ alcune battute.
Una tendenza forzata alla ‘cancel politic’, che sta condizionando anche la produzione della casa disneyana, che sceglie, con rimaneggiamenti di vecchi prodotti e realizzazione di nuovi ‘adattati’, di assecondare un certo perbenismo formalista che spinge per emergere ma che pure non è apprezzato da molti. Almeno stando alle grosse perdite economiche della casa cinematografica degli ultimi tempi.
Sono tantissime le opere classiche, i film del passato, le opere liriche e le fiabe oggi messe al bando perché considerate espressione di un pensiero reputato offensivo o discriminatorio.
È indispensabile usare accortezza nella scelta del lessico più appropriato e resta la ferma condanna di ogni forma di discriminazione e violenza. Questo è fuori discussione.
Non sembra questa, però, la via per realizzare la piena integrazione e favorire realmente l’inclusione sociale. Il valore della libertà di espressione, essenziale per il progresso delle società e la promozione di nuove idee, pure critiche e controcorrente, non va ridotto e la tradizione letteraria e culturale dei popoli non va rinnegata.
La recente decisione del maestro Riccardo Muti di dirigere “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi nella sua versione integrale, senza omettere una battuta tacciata di razzismo, ha aperto un dibattito su come si possa correggere il passato senza cancellarlo.
Il passato va conosciuto, studiandone contesto sociale e politico, per comprendere le ragioni di scelte e modi, anche non più accettabili nel contesto moderno, e il fondamento di un’eredità culturale e di un patrimonio intellettuale che meritano di essere preservati. È così che si sviluppa quella capacità di analisi critica che è alla base della vera libertà di pensiero.
Meritocrazia Italia invita tutti a riflettere sul valore della libertà di espressione e si propone di difendere con determinazione il diritto di accedere alla cultura senza eccessi, poiché solo attraverso il dialogo e il confronto di idee è possibile costruire una società più inclusiva, consapevole e rispettosa delle diversità.
Contro ogni forma di discriminazione si combatta realmente, tutti i giorni, senza nascondersi comodamente dietro gli inutili formalismi del politicamente corretto.
Stop war.