Ancora concessioni balneari: si punti su competitività, sostenibilità e qualità del servizio
Non trova epilogo la lunga vicenda delle concessioni balneari.
L’approssimarsi della stagione estiva ravviva l’interesse sulla questione e dà un contributo decisivo anche la recente sentenza del Consiglio di Stato, che conferma la scadenza delle concessioni al 31 dicembre dello scorso anno, imponendo agli enti locali di disapplicare qualsiasi deroga e avviare immediatamente le procedure di gara per l’assegnazione delle concessioni in un contesto di reale concorrenza. Sono richiamati i principi già enunciati dalla Corte di Giustizia, enfatizzando la scarsità della risorsa spiaggia.
Le criticità da risolvere, per la verità, sono tante.
La direttiva Bolkestein, mirata a promuovere la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei servizi, pone l’accento sulla trasparenza e la concorrenza nella concessione dei servizi. Tuttavia, l’applicazione della normativa solleva interrogativi su come bilanciare gli interessi economici con la sostenibilità ambientale e la qualità dei servizi offerti.
Da un lato, la competizione incentiva per certo l’innovazione e contribuisce al miglioramento della qualità dei servizi turistici, favorendo gli investimenti in nuove tecnologie e infrastrutture. Dall’altro, però, vi è il rischio di perdita di posti di lavoro per gli operatori esistenti e sempre dietro l’angolo sono i timori per speculazioni da parte di nuovi entranti meno interessati alla qualità del servizio.
La questione delle entrate statali provenienti dalle concessioni balneari solleva poi interrogativi sulla distribuzione equa dei profitti e sull’efficacia delle politiche fiscali nel settore.
Una sfida impegnativa.
Urgono misure adeguate per promuovere la competitività delle imprese italiane e garantire un equilibrio tra interessi economici, sostenibilità ambientale e qualità del servizio.
Da sempre, e da ultimo in un comunicato del 14 febbraio 2024, Meritocrazia Italia avanza proposte intese a garantire tutela ai lavoratori, l’istituzione di requisiti minimi di qualità, la semplificazione delle procedure di gara e la limitazione della durata delle concessioni. Si suggerisce di introdurre limiti di durata delle concessioni e di favorire la possibilità di aggregazione degli stabilimenti per rimanere competitivi sul mercato internazionale.
Le parole chiave di ogni intervento siano competitività, sostenibilità e qualità del servizio, a favore del comparto turistico italiano.
Stop war.