Ancora furti d’arte. MI propone nuove misure a salvaguardia del patrimonio nazionale

Ancora furti d’arte. MI propone nuove misure a salvaguardia del patrimonio nazionale

Non si sa nulla delle opere d’arte trafugate in Rai. 120 dipinti del valore di circa 100 milioni di euro. Pare senza neanche copertura assicurativa.
Neppure più se ne parla.

Quello dei furti di beni culturali è un problema cronico. Molti avvengono nonostante l’assenza di acquirenti, poiché le assicurazioni dei musei offrono ingenti somme di denaro a chiunque contribuisca al recupero del bottino artistico.
Per danni incommensurabili al nostro patrimonio.

Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale (TPC), istituito nel 1969, continua a svolgere un ruolo cruciale nella sicurezza e salvaguardia del patrimonio culturale italiano. Il Nucleo ha ottenuto risultati straordinari, divenendo leader del sistema internazionale denominato Psyche (Protection System for Cultural Heritage) finanziato dall’Unione europea per l’implementazione del data-base del Segretario Generale dell’Interpol di Lione “Works of Art” utile ad una rapida comunicazione internazionale dei beni sottratti. Uno strumento che si è rivelato molto utile.

Le indagini spesso svolgono un ruolo attivo nel contrastare le reti di mercanti d’arte, ma il commercio spesso si intreccia con quello del narcotraffico. La tracciabilità delle transazioni attraverso le opere risulta complessa e oltretutto è spesso meno ingombrante per il trasporto, favorendo così l’evasione, la criminalità e il traffico di stupefacenti.

Meritocrazia Italia non può non esprimere il proprio compiacimento per la preziosa attività svolta quotidianamente dell’Ama dei Carabinieri a tutela del patrimonio culturale, ma, nella certezza che serva ancora maggiore impegno, propone di
– potenziare il sistema di controllo dei siti archeologici anche incrementando i meccanismi di videosorveglianza;
– incrementare gli accordi internazionali con i musei esteri per favorire la restituzione di opere rubate;
– prevedere pene più severe per i tombaroli estendendo i casi di arresto in flagranza e prevedendo la confisca obbligatoria dei mezzi e degli strumenti impiegati nella ricerca e nel furto dei reperti;
– predisporre un numero verde con collegamento diretto al nucleo di tutela del patrimonio Culturale dell’arma dei carabinieri per le segnalazioni dei cittadini dei reati contro il patrimonio culturale.

Stop war.



<p style="color:#fff; font-weight:normal; line-height:12px; margin-bottom:10px;">Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso consulta la nostra Privacy Policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.</p> Leggi la nostra cookie policy

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi