‘BENE. POSSIAMO PASSARE ALL’AUDACIA’ – 2 MAGGIO 2021
«Il guerriero della luce sceglie i propri nemici. Egli sa di che cosa è capace, non ha bisogno di andare in giro a parlare delle proprie qualità e dei propri pregi. Eppure, compare continuamente qualcuno che vuole dimostrare di essere migliore di lui. Per il guerriero non esiste “migliore” o “peggiore”: ognuno possiede i doni necessari per il proprio cammino individuale. Ma certuni insistono. Provocano, offendono, fanno di tutto per irritarlo. In quel momento, il cuore gli dice: non accettare le offese, esse non aumenteranno la tua abilità. Ti stancherai invano. Un guerriero della luce non perde il proprio tempo ascoltando le provocazioni: ha un destino che deve essere compiuto» (P. Coehlo).
La crescita, continua, del sistema democratico attraversa fasi alterne. Una tappa importante è stata quella della liberazione del Paese dall’occupazione nazista e dal regime fascista, nella memoria di ogni 25 aprile; questo episodio ha poi portato al rafforzamento dell’unità territoriale, per una nuova organizzazione delle comunità.
Non c’è mai stato né ci sarà passaggio che non richieda sacrificio e impegno.
Non c’è mai stato né ci sarà passaggio nel quale all’audacia di alcuni non si contrapponga la resistenza di altri. Furono in tanti, ad esempio, a votare per la conservazione del regime monarchico, contro la costruzione della Repubblica italiana.
In ogni organizzazione c’è sempre chi crede e chi, invece, non ha fiducia, chi agirebbe in un modo e chi, invece, preferirebbe muoversi in altra direzione.
Consapevole di ciò, Meritocrazia accetta la sfida, perché ogni ostacolo può essere superato se è chiaro l’obiettivo da traguardare. Crede nella possibilità di dare un contributo alla costruzione di un assetto economico e sociale più rispettoso delle istanze solidaristiche e personalistiche. Si impegna a mantenere concretezza, serietà, trasparenza di intenti e umiltà, e a combattere per il ripristino di equilibri sociali fondati sul merito e sull’equità.
Il laboratorio di Meritocrazia è fatto della preziosa artigianalità di quanti, con lungimiranza, consapevolezza, altruismo e passione, scelgono tutti i giorni di donare se stessi alla creazione di un futuro migliore. C’è spazio per chiunque voglia dire la sua. Se desideroso di fare squadra, di dare, e di condividere le proprie capacità, chiunque può conquistare il palco e, nel rispetto dell’impianto valoriale condiviso, organizzare le idee sulle personali competenze, e partecipare all’interlocuzione propositiva con le Istituzioni. Grazie al coraggio di tanti, dall’inizio dell’anno sono stati condivisi, tra l’altro, più di cinquanta comunicati, con proposte tecniche di dettaglio in ambiti disparati.
Ma bisogna essere predisposti al cambiamento, alla ‘liberazione’, per farsi consapevoli del proprio potere partecipativo. Bisogna saperci credere.
La passione è alla base di tutto. Il sacrificio viene dopo.
Se avesse dismesso l’impegno e non avesse trovato il tempo per la Rivoluzione chi, prima di Noi, ha fatto la Storia d’Italia, forse ci sarebbe stato consegnato un Paese diverso, del quale andare meno orgogliosi. L’Unità si deve a chi ha avuto il tempo, la passione, la fiducia, e ci ha creduto.
Meritocrazia è fatta di persone che, tra i doveri quotidiani, trovano spazio per combattere al fianco delle debolezze, contro la fragilità della solitudine, e per dare voce agli inascoltati.
«Bene. Direi che con la prudenza ci stiamo dando un sacco da fare. Possiamo passare all’audacia. […] Al lavoro dunque, ognuno nella misura delle sue possibilità e del suo talento» (A. Baricco).