Cani guida per non vedenti

Cani guida per non vedenti

Un aiuto prezioso

La città moderna, nel suo essere naturalmente caotica, non è l’ambiente ideale per l’autonomia della persona non vedente.
Se a ciò si aggiunge il mancato rispetto alle regole di tanti, il problema è amplificato. E vivere diventa una conquista.

Le difficoltà sono oggettive (il mondo in cui viviamo è fatto a misura di chi vede e la maggior parte delle informazioni vengono veicolate attraverso il canale visivo), ma anche culturali.

Da qui l’utilità dei corsi di orientamento e mobilità che l’Istituto dei Ciechi e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti (UICI) propongono con sempre più forza e convinzione, perché muoversi in sicurezza e orientarsi sono «abilità indispensabili per il raggiungimento di una piena autonomia».
Attraverso un allenamento specifico è possibile, infatti, imparare a utilizzare i sensi extra-visivi in un modo nuovo. Non si sviluppano “super poteri” con gli altri sensi (udito, olfatto, tatto, gusto), ma sicuramente cambia in meglio il loro utilizzo.

In concreto, due sono gli strumenti che consentono a ciechi e ipovedenti gravi di muoversi all’aperto: il bastone bianco ed il cane guida.

Il bastone bianco è il primo mezzo che consente di muoversi all’aperto. Ne esistono diversi modelli: rigidi, telescopici e pieghevoli. La lunghezza del bastone deve essere proporzionata alla statura e al passo della persona che lo utilizza; può essere acquistato in autonomia (il prezzo non è proibitivo, partendo dai 10 euro circa), presso rivenditori specializzati, le associazioni dei ciechi italiane o si può richiederlo, tramite il medico curante, alle ASL di competenza.
È previsto dal Codice della strada che gli automobilisti debbano sempre fermarsi in presenza di chi attraversi la strada munito di bastone bianco, anche qualora non si trovi sulle strisce pedonali.

L’altro importante aiuto viene dal cane guida, che rientra nella categoria dei “cani da assistenza” (da non confondersi con i cani impiegati in Interventi Assistiti con gli Animali -IAA- impropriamente detti per pet therapy).
Il cane guida è impegnato con una sola persona e la figura che lo prepara non è il suo referente, ma un istruttore esperto a educare il cane nell’ambito in cui deve operare.
Non si tratta di un’idea recente. Pare che i cani fossero in attività già alla metà del XVI secolo. Un primo tentativo sistematico di addestramento per supporto ai non vedenti si riporta alla Parigi del 1780, all’ospedale per ciechi Les Qiunze-Vingts, mentre una prima vera e propria scuola di addestramento per cani guida fu fondata in Germania durante la Prima guerra mondiale, per aiutare i veterani di guerra, rimasti ciechi durante il conflitto.

Le razze più idonee, per temperamento e addestrabilità, sono il Golden Retriever, il Labrador e il Pastore tedesco. È però frequente anche il ricorso a Border Collie, Australian Shepard, Dobermann e Cane Pastore Scozzese.

Per ricevere un cane guida è necessario, previa dichiarazione del medico che provi la cecità della persona, la richiesta a un centro di addestramento riconosciuto per cani per non vedenti, eventualmente presenti nella Regione di residenza del richiedente. Segue una consulenza personale per definire le esigenze della persona, la sua capacità di orientamento, la mobilità e la gestione/necessità del cane. Se poi si è alla prima esperienza con un cane guida, il richiedente deve obbligatoriamente seguire un corso introduttivo/formativo, per ricevere tutte le informazioni utili (basi per la condotta, possibilità e i limiti del cane guida, cura e alimentazione, anatomia e malattie del cane). Si potranno così vivere esperienze pratiche e conoscere i diversi cani disponibili e, contemporaneamente, ci sarà un sopralluogo per conoscere la casa del richiedente ed i posti di lavoro e studio frequentati. Tutto ciò è indispensabile anche per gli addestratori per acquisire

Le informazioni principali e poter decidere se un cane guida sia adatto alla persona in questione e alle sue esigenze.

Il processo di addestramento del cane è lungo e non semplice.
Il cucciolo vive per circa un anno in una famiglia controllata, che si sia offerta volontaria per allevarlo secondo specifiche linee guida; questo per insegnare l’addestramento domestico e l’obbedienza. Successivamente, il cane deve seguire l’addestramento formale del cane guida, condotto da professionisti e che dura circa 4-6 mesi. A questo punto il cane incontra il partner designato con cui si allenerà per alcune settimane, prima di diventare compagni a lungo termine.

La durata della carriera di un cane guida è di 7-10 anni. Dopo tale periodo il cane “va in pensione”, viene generalmente adottato da una nuova famiglia e sostituito da uno più giovane.

Ma quanto costa un cane guida?
Per una persona con disAbilità il cane da guida è gratuito, salvo il costo del suo mantenimento, mentre per l’addestramento la questione cambia. Per addestrare un solo cane guida occorrono dai 15 ai 20mila euro. Ed ecco perché, a causa della mancanza di fondi, non si riescono a soddisfare tutte le richieste.
Sarebbe necessario un maggiore investimento.

In Italia, i cani guida per non vedenti possono accedere ovunque.
La l. n. 37 del 14 febbraio 1974 ne riconosce la libertà di accesso in qualsiasi esercizio aperto al pubblico, compresa la spiaggia. Il cane è anche esonerato dall’obbligo di portare la museruola (a meno che non sia richiesto per specifica situazione), mentre il padrone è esentato da quello di portare con sé la paletta e i sacchetti per le deiezioni. I cani guida per non vedenti sono altresì esonerati dal pagamento del biglietto sui mezzi pubblici e possono accompagnare il padrone anche su tutti i mezzi di trasporto (compresi treni, traghetti e aerei) sia in Italia che all’estero.
Sono previste delle sanzioni a carico di chi non permette ai cani guida l’accesso nei luoghi pubblici, con multe dai 500,00 ai 2.500,00 euro.

I cani guida non sono cani qualsiasi, hanno compiti specifici e non devono essere distratti visto il loro delicato compito. Sono addestrati a ignorare tutte le possibili distrazioni e a concentrarsi esclusivamente sui bisogni dei loro padroni. Pertanto la regola del buon senso invita tutti a evitare di accarezzare, nutrire, fischiare o parlare a un cane guida senza prima chiedere il permesso al suo padrone. Fare la cosa giusta significa ignorali educatamente e consentire loro di fare il proprio prezioso mestiere.

 

 

 

 

Fonti
https://www.dogsportal.it/cani-da-assistenza/
http://www.lucemagazine.it/formazione/131-muoversi-in-autonomia-un-abilita-indispensabile-per-chi-non-vede
https://www.money.it/cane-guida-per-non-vedenti-come-averlo-e-quanto-costa
https://uicimodena.it/bastone-bianco-o-cane-guida/
https://www.lentepubblica.it/cittadini-e-imprese/cani-guida-per-non-vedenti-cosa-fanno-e-come-ottenerne-uno/
https://www.orcam.com/it/blog/cose-che-potresti-non-sapere-sui-cani-guida/
https://www.notizieaccessibili.it/?view=article&id=1018:come-avere-e-quanto-costa-un-cane-guida&catid=8



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