CASO RIACE: I CITTADINI CHIEDONO UNA GIUSTIZIA LIBERA DAL SOSPETTO – COMUNICATO 01.10.21
Giunge a primo epilogo una vicenda giudiziaria che ha catturato forte attenzione mediatica e sociale negli ultimi due anni. Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace, è condannato a 13 anni e 2 mesi di carcere, quasi il doppio della pena richiesta dall’accusa.
In attesa di conoscere le motivazioni di un provvedimento che sembra abnorme, la gravità della pena inflitta disorienta l’opinione pubblica. D’impatto, la sensazione è che la sanzione per chi si muove nel terreno della solidarietà e dell’integrazione possa essere addirittura più gravosa rispetto a quella adottata per reati di stampo mafioso, ben più meritevoli di riprovazione.
La notizia giunge, insomma, come l’ennesimo colpo inflitto alla fiducia dei cittadini nel sistema Giustizia. Proprio nel momento difficile in cui le note vicende degli ultimi mesi hanno macchiato il sistema giudiziario di malaffare, contraddizioni e opacità, in spregio al bisogno di lealtà e protezione di una popolazione già sfinita dalla crisi sociale ed economica portata dalla pandemia.
Non perdendo mai fiducia nelle Istituzioni, Meritocrazia Italia invoca una Giustizia ispirata alla reale gerarchia dei valori proposta dalla Carta costituzionale, sensibile alle istanze personalistiche, capace di riportare la solidarietà al centro di ogni soluzione, e in grado, così, di farsi garante degli equilibri sociali. Invoca una Giustizia libera dal sospetto che la decisione non sia improntata a ragioni di equità, ma che sia piuttosto soggetta a condizionamenti di tipo politico e mediatico.
La ripartenza passa anche e soprattutto dalla capacità di far ordine tra le priorità, di riconquistare un adeguato grado di Civiltà e dar risposta all’impellente necessità dei cittadini di affidarsi e credere nella serietà del sistema giudiziario.