COESIONE SOCIALE COME FATTORE DI SVILUPPO
La Politica di Coesione 2021-2027 in Regione Lombardia si basa sulla c.d. ‘Strategia di Specializzazione Intelligente’ regionale, alla quale sono collegati 7 criteri di adempimento:
1. analisi aggiornata degli ostacoli alla diffusione dell’innovazione, compresa la digitalizzazione;
2. esistenza di soggetto competente/responsabile per la gestione della strategia;
3. strumenti di sorveglianza e valutazione volti a misurare la performance rispetto agli obiettivi della strategia;
4. efficace funzionamento del processo di “scoperta imprenditoriale”;
5. azioni necessarie a migliorare i sistemi regionali di ricerca e innovazione;
6. azioni per gestire la transizione industriale;
7. misure di collaborazione internazionale.
Nello scenario emerso in epoca emergenziale, il percorso per la ripresa socio-economica è stato avviato prendendo in considerazione anche bisogni nuovi, nuovi equilibri di vita e la necessità di identificare diverse opportunità.
Obiettivi sono supportare la trasformazione industriale verso la transizione digitale e lo sviluppo sostenibile per comprendere le nuove esigenze dei cittadini/e nel modo più efficace possibile, e aumentare la resilienza e l’adattabilità del sistema lombardo ai rapidi mutamenti del contesto economico-produttivo e sociale al fine di garantire al cittadino/a sicurezza e benessere.
Per promuovere un modello di sviluppo regionale che metta al centro l’interesse collettivo e il bene comune, è stato avviato in Regione un processo di condivisione attraverso la consultazione pubblica online, sia per l’impostazione della strategia che per l’individuazione dei temi di sviluppo all’interno delle Aree di Specializzazione.
Il processo di partecipazione e coinvolgimento per la definizione della strategia è stato articolato in tre fasi:
• condivisione con gli stakeholder regionali, nazionali ed europei,
• condivisione con il territorio.
• processo outward looking.
La strategia si raccorda con il nuovo quadro europeo, ispirato agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 e agli obiettivi tematici del Green Deal europeo.
Al centro della sfida, il cittadino/la cittadina in una visione di ‘human-centric innovation’, per favorire lo sviluppo del potenziale trasformativo dell’innovazione, e introdurre nella società elementi nuovi, capaci di innescare cambiamenti positivi e duraturi.
L’innovazione, di prodotto e di processo, è finalizzata dunque a trovare le eque soluzioni alle esigenze reali dei cittadini/e tenendo conto della sostenibilità nel tempo, dell’accessibilità e dell’equità.
A tal fine la politica regionale si è orientata verso due challenge:
1. supportare la trasformazione industriale verso la transizione digitale e lo sviluppo sostenibile per cogliere in maniera più veloce e efficace i nuovi bisogni delle persone;
2. aumentare la resilienza e la capacità di adattamento del sistema lombardo ai cambiamenti in atto del contesto economico-produttivo e sociale per garantire la sicurezza delle persone, ora più che mai caratterizzate da fragilità economiche e sociali.
Quali sono gli strumenti che in Regione sono stati messi a disposizione per far fronte alle sfide verso una reale politica di coesione?
Innanzitutto strumenti di supporto alla creazione di ecosistemi ‘favorevoli’ per il sistema delle imprese affinché possano crescere e svilupparsi verso le industrie emergenti, ad esempio:
– cluster e altre aggregazioni di impresa come strumenti per creare degli ambienti favorevoli allo start up e alla crescita di imprese emergent;
– Open Innovation, network e piattaforme di condivisione della conoscenza per stimolare l’aggregazione di soggetti economici e scientifici al fine di scambiare buone pratiche, esperienze e conoscenze (creazione di living lab, ambienti di crowdsourcing, ecc.);
– strumenti per lo sviluppo di infrastrutture di ricerca.
Utili anche strumenti rivolti direttamente al sistema delle imprese per rafforzare la catena del valore e quindi sviluppare tecnologie, prodotti e processi che possano soddisfare i nuovi bisogni dei mercati emergenti, come ad esempio:
• nuove tecnologie,
• diffusione delle ICT,
• tool per stimolare la domanda di innovazione su fabbisogni specifici,
• strumenti per promuovere la cross fertilization intersettoriale,
• nuove modalità di collaborazione tra imprese e organi di ricerca per favorire la realizzazione di attività di ricerca e innovazione.
Molto spazio di operatività è stato dato, attraverso Finlombarda, agli strumenti finanziari finalizzati ad attrarre nuovi capitali privati, soprattutto nel supportare la fase di start up di imprese innovative e la crescita delle imprese emergenti con tecnologie innovative, ma sottocapitalizzate come i Business Angel, il Venture Capital, e il Crowdfunding.
Quali saranno i veri ingredienti per il successo delle politiche di coesione lombarde?
La risposta è nella declinazione congiunta delle politiche R&I con un approccio incentrato sull’uomo nell’ambito della Nutrizione, Salute e scienze della vita, Cultura e conoscenza, Connettività e informazione, Mobilità e architettura intelligenti, Sostenibilità, Sviluppo sociale, Produzione avanzata
Occorrerà promuovere la transizione digitale & verde, aumentare la resilienza e l’adattabilità del territorio per favorire la transizione digitale e l’adozione di modelli per uno sviluppo sostenibile anche attraverso azioni a supporto dell’internazionalizzazione e dell’attrattività del sistema lombardo, dove collochiamo il rilevante protagonismo delle donne.