COLLEGAMENTI FERROVIARI INTERNAZIONALI
Una strategia per la sostenibilità
La questione del ripristino e del rilancio dei collegamenti ferroviari internazionali nell’Unione europea dovrebbe essere al centro della strategia di contrasto ai cambiamenti climatici.
Avrebbe, per certo, l’utilità di ridurre il ricorso al trasporto aereo; per distanze contenute potrebbe essere un’alternativa realmente appetibile, almeno con riferimento alle linee con velocità fino a 200 km/h in pianura e 120 km/h su percorsi di montagna.
Alcune compagnie ferroviarie come la ÖBB austriaca e la SJ svedese già prevedono corse notturne (per esempio, tra Vienna e Parigi o tra Stoccolma e Berlino), mentre altre nazioni, come Francia e Germania, intendono sostituire le rotte aeree diurne con percorsi ferroviari alternativi entro le tre ore di viaggio.
I treni notturni possono rivelarsi utilissimi per collegamenti fino a 1.100/1.400 km.
Uno studio più ambizioso della rete indipendente ‘Oui au train de nuit’ ha dimostrato che i treni notturni in tutta Europa potrebbero trasportare ben 100 milioni di passeggeri all’anno su 350 linee.
Su alcune tratte, una durata media di viaggio di 8-10 ore dovrebbe incoraggiare il trasferimento modale, ma fino a 12 ore sarebbe accettabile (per evitare partenze molto tardi o arrivi molto presto). Sulle tratte più lunghe, come fra la Danimarca e la Svizzera, si potrebbe andare fino alle 15 ore.
L’utilizzo dell’alta velocità dovrebbe ricorrere soltanto nei casi in cui sia più opportuno.
Il treno internazionale è un facilitatore di scambi culturali e sociali, generatore di vantaggi economici per il turismo sostenibile e la crescita delle città raggiunte.
Soluzioni innovative per rendere la prenotazione dei viaggi che includono i treni notturni agevole come qualsiasi altro viaggio in treno o in aereo, con migliore garanzia dei diritti dei passeggeri a informazione, facile prenotazione ed eventuale rimborso, dovrebbero essere incentivate anche dagli organismi europei.
Anche per favorire integrazione e benessere.
In Italia c’è molto da fare.
Sono tante le tratte mancanti e linee da ripristinare, senza neppure che servano eccessivi investimenti.
Occorrerebbero, per certo:
– due treni notturni per le tratte Venezia-Padova-Verona-Milano-Torino-Parigi, per favorire gli scambi commerciali e turistici tra il Nord Italia e il Nord della Francia;
– due treni notturni Milano-Amsterdam, con sosta nelle importanti città tedesche lungo il percorso (Francoforte, Colonia, Düsseldorf,…);
– due treni diurni lungo la relazione Milano-Bruxelles, che tocca gli alti centri decisionali dell’Unione europea, come Strasburgo e il Lussemburgo;
– un collegamento notturno tra Milano, Torino e Barcellona;
– il ripristino di corse dirette da Milano e Genova per Nizza, Cannes e Marsiglia, cessate dopo la liquidazione della società Thello;
– una relazione diurna da Venezia a Lubiana fino a Zagabria, per connettere Capitali europee non lontane dall’Italia.
(Sul tema, v. già:
https://www.meritocrazia.eu/la-riduzione-dellinquinamento-corre-su-rotaia/)