Condanna per immissioni nocive: la transizione ecologica non sia uno slogan, ma un impegno
La Corte Giustizia condanna l’Italia per il mancato rispetto dei limiti annuali di immissioni nocive nel periodo compreso tra il 2010 e il 2018 e in diverse aree urbane e industriali del nord del Paese, in Sicilia e nelle città di Genova, Roma e Firenze e Catania.
La decisione conferma la posizione della Commissione europea, che aveva adito la Corte nel luglio del 2019 dopo aver accertato alcune infrazioni alla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria.
In breve, l’Italia non avrebbe assunto le iniziative necessarie a garantire il rispetto del valore limite annuale nelle zone indicate, non adottando piani relativi alla qualità dell’aria adeguati, che limitassero al periodo più breve possibile il superamento della soglia pari a 40 microgrammi per metro cubo.
La questione è seria e merita attenzione.
In tantissime occasioni Meritocrazia Italia ha già denunciato la scarsa attenzione riservata alle tematiche ambientali, nonostante l’enfasi utilizzata nella promozione degli obiettivi di transizione ecologica, e oggi torna a insistere sulla necessità di trovare un punto di convergenza tra tutela del lavoro e dell’impesa e propositi di sviluppo sostenibile.
La promozione di una crescita economica duratura e inclusiva e l’equa distribuzione di opportunità di lavoro dignitoso per tutti, da un altro, e il risanamento del disagio ambientale, dall’altro, non sono obiettivi in contrapposizione, ma parti della medesima missione.
Occorre un deciso cambio di strategia, anche con i) taglio delle sovvenzioni non eco-compatibili; ii) eliminazione graduale di tecnologie inquinanti; iii) migliore supporto alle imprese per la riconversione delle attività, in linea con le indicazioni europee ma senza perdere di vista la particolare realtà imprenditoriale nazionale, anche mediante l’adozione di logiche premiali a beneficio delle aziende eticamente virtuose; iv) incentivazione di sistemi di autoproduzione, con rivendita anche a beneficio delle imprese energivore.
La transizione ecologica non sia uno slogan, ma un impegno.
Stop war.