DI VECCHIE E NUOVE FRAGILITA’
La verità dei care leaver
Per alcuni, il raggiungimento della maggiore età non è un momento da celebrare.
Ogni anno, circa tremila diciottenni, con esperienze fuori dalla famiglia di origine, allo scadere della tutela legata alla loro condizione di minorenni, sono obbligati a lasciare il sistema di accoglienza e costretti a diventare “adulti” in fretta. Spesso, da quel momento in poi, non sono in grado di provvedere a se stessi autonomamente.
I care leaver (letteralmente, “coloro che hanno perso gli affetti familiari”) sono per lo più adolescenti allontanati da famiglie economicamente disagiate o vittime di abusi e maltrattamenti familiari, o, ancora, in fuga da Paesi afflitti da guerre e povertà e giunti in Italia senza genitori.
Situazioni di fragilità che impongono percorsi educativi alternativi a quelli tradizionali.
Uno di questi è rappresentato dalle ‘Comunità alloggio per minori’, sorte in Italia attorno alla fine degli anni settanta. La delicatezza della problematica ha imposto interventi normativi che hanno progressivamente modificato funzione e funzionamento delle comunità.
Tra le Associazioni più attive, ‘Agevolando’ ha sviluppato progetti interessanti. Emerge, in particolare, il ‘Care Leavers Network’, una rete di ragazzi tra i 15 e i 25 anni che vivono (o hanno vissuto) un periodo della loro vita “fuori famiglia” (in casa-famiglia, in comunità per minorenni, in affido ecc.) e che vengono coinvolti in un percorso di partecipazione e cittadinanza attiva. Il proposito è sempre favorire azioni a sostegno di giovani durante la fase di uscita dal sistema di accoglienza, attraverso il racconto delle esperienze personali, lo scambio di riflessioni e di suggerimenti per migliorare le politiche relative all’accoglienza extrafamiliare, creando opportunità e fornendo strumenti migliori per una vita indipendente.
Nonostante le tante lodevoli iniziative, la seconda Conferenza nazionale del ‘Care leavers network Italia‘ ha messo in evidenza le non poche difficoltà che molti di questi ragazzi si trovano ancora ad affrontare: portare a termine gli studi e la formazione, costruire adeguati percorsi professionali, perseguire gli stili di vita personali e familiari ai quali aspirano e, soprattutto, evitare i rischi di caduta nella spirale della delinquenza.
Per quanto concerne l’intervento da parte dello Stato, va detto che la spinta data dall’Associazione “Agevolando” e dalla Rete in genere, ha portato allo stanziamento (con Legge di Bilancio 2018) di un Fondo di 15 milioni di Euro (5 milioni per ciascuno degli anni 2018-2019-2020) per interventi previsti in via sperimentale a favore del progetto denominato ‘Care leavers’. L’obiettivo è completare il percorso di autonomia del “care leavers” fino al compimento del ventunesimo anno di età. La sperimentazione prevede un progetto individuale di accompagnamento, con la nomina di un team specifico che supporti i 500 ragazzi e ragazze che hanno preso parte al progetto.
A gennaio 2020, è stato approvato l’emendamento n. 4192, inserito all’interno della discussione della proposta di legge n. 1524, che ha stabilito un aumento del Fondo a sostegno dei percorsi di autonomia sopra citati di 3 milioni di Euro per ciascuno degli anni dal 2021 al 2024 e ha fissato a 25 anni l’età di accompagnamento, così da permettere il completamento di un eventuale percorso universitario.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha definito delle linee guida per questo progetto,(disponibili su https://www.minori.gov.it/it/minori/interventi-sperimentale-favore-dei-care-leavers) al fine di fornire ai referenti regionali e locali, agli assistenti sociali, ai tutor per l’autonomia e a tutti i soggetti coinvolti, un approfondimento teorico e metodologico e una strumentazione dettagliata per implementare ogni fase progettuale prevista dalla sperimentazione.
A seguito di quanto finora evidenziato e nell’ottica di favorire a pieno l’inclusione nella società e nel mondo del lavoro dei care leaver, affinché nessuno resti indietro, è importante che:
• venga maggiormente incentivata la cooperazione tra Istituzioni e Associazioni che sperimentano percorsi a sostegno dei care leaver, dando maggior impulso (attraverso iniziative, manifestazioni, ecc) a Progetti sul modello di ‘Agevolando’;
• vengano stanziate, nella prossima Legge di Bilancio, ulteriori somme da destinare agli Enti locali (Regioni e Comuni), al fine di favorire l’adesione alla sperimentazione del Progetto ministeriale “Care leavers” anche da parte di quegli Enti con scarse risorse a disposizione;
• il percorso di accompagnamento dei care leaver non si esaurisca al compimento del venticinquesimo anno di età, ma che avvenga quando il/la ragazzo/a abbia realizzato la propria indipendenza economica. Ogni individuo ha i propri tempi nel suo percorso di crescita verso l’autonomia; fondamentale un continuo monitoraggio da parte dei tutor, affinché questi ragazzi trovino, quanto prima, la loro “strada” nella società.
I care leaver sono soggetti con doppia vulnerabilità, riconducibile all’essere giovani in tempi di grande incertezza e, allo stesso tempo, giovani senza o con fragili relazioni familiari. Proprio per questi motivi, lo Stato deve adoperarsi con maggior determinazione per fornire a questi ragazzi le risorse e gli strumenti adeguati per poter affrontare degnamente la propria vita.
Di TIZIANA BRUNETTI e SIMONA MATTEUCCI
FONTI:
Acisjf.it
Agevolando.org
Redattoresociale.it
Vita.it