È terminato il tempo della opulenza: l’Italia merita un Piano Nazionale di Energia
Si acuisce la crisi energetica e giungono le minacce di chiusura delle forniture di gas.
In tutta Italia si continua a parlare di tenuta del Governo e i cittadini si sentono ancora di più senza tutela.
La più grande preoccupazione è che il nostro Paese non sappia prendere decisioni, anche drastiche, e continui a non avere visione.
Certamente non è semplice e quello della crisi energetica non è l’unico problema, ma certamente da una grande difficoltà può derivare una ottima opportunità.
L’epoca della opulenza sta tramontando e bisogna che qualcuno si assuma la responsabilità di fare un patto con i cittadini, un accordo di verità.
Si pensa sempre a un nuovo ‘piano emergenza’. Ma quando sarà il momento di qualcosa che sappia di soluzione a lungo termine, rilancio e prevenzione delle problematiche?
La situazione è divenuta insostenibile e lo stantio strumento della semplice austerity, con razionamento dei consumi residenziali, revisione degli orari di apertura degli uffici pubblici, chiusura anticipata dei negozi, appare certamente inadeguato.
Serve coraggio, a livello interno e internazionale.
Il Paese è pieno di risorse inutilizzate o sprecate ed è gravissima la mancanza di visione che rende incapaci di valorizzare, riportando a sistema, tutte le opportunità offerte dal green (eolico, geotermica, blue energy, cura del ciclo dei rifiuti).
L’Adriatico è disseminato di piattaforme di estrazione in disuso, vulcani attivi non sfruttati a livello energetico. Siamo il Paese del mare, del sole e del vento; eppure, la soluzione migliore che viene in mente è di spegnere il riscaldamento di notte.
Ora basta.
Bisogna pensare a un Piano Nazionale di Energia che conduca l’Italia, se non alla autonomia energetica, quantomeno ad una estesa copertura del proprio fabbisogno, ponendo oggi, con i fondi del PNRR, le basi per un percorso che ci consenta, domani, di non soggiacere ai ricatti altrui.
Tra risorse idriche disperse, tra inquinamento imperante, asfissia fiscale, giustizialismo, scissioni e rese dei conti il cittadino soccombe nella propria indifferenza, pensando che non votare sia un atto di disprezzo verso la classe politica quando in realtà è la base della impreparazione alla partecipazione democratica.
Meritocrazia Italia invoca un cambio di rotta sostanziale, chiedendo al Governo intervenire in maniera ben più coraggiosa e incisiva di quanto fatto finora, con soluzioni non solo emergenziali ma di prospettiva.
Nel mentre, per l’immediato, a fronte del pesantissimo rincaro in bolletta, Meritocrazia Italia, considerando non sufficiente la misura della riduzione degli incrementi per il terzo trimestre 2022, torna a chiedere l’azzeramento delle accise e degli oneri di sistema nei settori del gas e dell’energia; l’abbattimento dell’Iva alla quota del 4% come per i beni essenziali; e la defiscalizzazione al 100% delle comodity di gas ed energia, con possibilità di compensare i mancati introiti mediante tagli lineari di efficientamento sugli sprechi di gestione della p.a.
Non si comprendono, poi, le ragioni per le quali non si insista sulla promozione dell’autoconsumo, a beneficio di famiglie e imprese, anche e soprattutto di quelle energivore. Utilissimo sarebbe adottare una misura speciale dedicata (al 110%, ma anche al 90%) alla sola installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti, che consentirebbe una rivendita dedicata a favore delle imprese energivore; favorirebbe il miglioramento della tenuta degli edifici, quantomeno per quanto riguarda lo stato manutentivo delle coperture (tetti e tettoie); rivitalizzerebbe il mercato delle seconde case, con conseguenti benefici sull’indotto; contrasterebbe efficacemente i fenomeni depauperativi dei quali il mercato delle seconde case ha sofferto e soffre a causa della minore appetibilità per le imposte (IMU) assieme a numerosi altri fattori manutentivi.
Con i precedenti comunicati, poi, Meritocrazia ha già chiesto la previsione di un ‘price cap’, ma con indicazione di criteri oggettivi e con la previsione di adeguate sanzioni, e sempre se condivisa incondizionatamente da parte di tutti i Paesi dell’Unione.
È giunto il momento della programmazione, a rischio della insofferenza, cercando, attraverso campagne informative dettagliate, di preparare il Popolo alla difficoltà.
Non mancherà al nostro Presidente del Consiglio la sensibilità e la preparazione per distanziare tutte le componenti politiche, per un istante, dalle prossime elezioni, curando finalmente il nostro presente, con una lucida visione.
Pochi hanno compreso che… il futuro è OGGI.
Stop war.