EDUCAZIONE AMBIENTALE
Lezioni di coraggio e consapevolezza
«Credo che abbiamo il dovere di lottare per la vita sulla Terra e non solo a nostro beneficio, ma di tutti quelli, umani o meno, che ci hanno preceduto e ai quali siamo legati, così come di coloro che, se siamo abbastanza saggi, arriveranno più tardi. Non c’è una causa più urgente, né più giusta, del proteggere il futuro della nostra specie» (Carl Sagan, Miliardi e miliardi).
I piani didattici non prevedono ancora una materia d’insegnamento riguardante in modo specifico l’educazione ambientale.
Nelle scuole secondarie di primo e secondo grado temi di carattere ambientale possono essere fatti rientrare nell’insegnamento programmato di Educazione civica, nel monte ore di recente riprogrammato, per non meno di 33 ore annuali, suddivise in tre principali nuclei tematici: ‘Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà’, ‘Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio’ e ‘Cittadinanza digitale’. Un insegnamento trasversale, in passato affidato al docente di storia e per non più di sole 2 ore al mese, e oggi affidato invece in contitolarità a docenti di ciascuna classe individuati sulla base del curriculum, utilizzando le risorse dell’organico dell’istituto.
La voce ‘Sviluppo sostenibile’ riguarda l’illustrazione dei 17 obiettivi fissati dall’Agenda Onu 2030 al fine di salvaguardare l’ambiente in generale, oltre a incentivare la costruzione di luoghi di vita sani e garantire la sicurezza alimentare.
Nozioni importantissime, che consentono di costruire percorsi di esplorazione emotiva e culturale e di acquisizione di consapevolezza rispetto ai temi della sostenibilità, per la promozione del benessere umano integrale e la conquista di una maggiore consapevolezza dell’importanza della protezione dell’ambiente e della cura della ‘casa comune’.
Si tratta di una sfida complessa e stimolante alla quale l’intero sistema educativo di istruzione e formazione è chiamato a rispondere.
Occorre saper puntare sull’educazione ambientale per sensibilizzare i cittadini e le comunità a una maggiore responsabilità, con attenzione particolare allo sviluppo del buon governo del territorio.
È essenziale rivolgersi alle fasce più giovani della popolazione, affinché imparino da subito a relazionarsi con il mondo circostante e perché le condotte virtuose di rispetto della natura possano essere la normalità. Questo favorirebbe anche l’attecchire di una coscienza critica autonoma, che renda facile riconoscere abitudini pericolose.
Di ambiente si parla oggi anche in Costituzione, modificata negli artt. 9 e il 41 cost. con l. cost. 11 febbraio 2022, n. 1.
Non si è trattato di una vera rivoluzione. L’art. 9 cost. già faceva riferimento alla tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della nazione; la riforma è servita a esplicitare il richiamo all’ambiente, alla biodiversità, agli ecosistemi e agli animali. L’art. 41 cost., invece, prevede ora che salute e ambiente siano tutelati anche nell’azione economica, come sicurezza, libertà e dignità umana; le Istituzioni orientino l’iniziativa economica (pubblica e privata) verso fini sociali e ambientali.
Prima della riforma, la Carta costituzionale non conteneva un riferimento espresso all’ambiente (a parte l’art. 117, a proposito del riparto di competenze tra Stato e Regioni). L’intervento normativo di quest’anno contribuisce a riconoscere all’ambiente dignità autonoma: il mondo e gli esseri viventi devono essere tutelati in quanto tali e non solo come strumenti o risorse dell’umanità.
Anche considerato il modo nel quale i temi ambientali sono attualmente trattati nelle scuole e la rinnovata attenzione rivolta alla questione anche da parte del legislatore, sembra necessario:
– stabilire relazioni e sinergie tra le Istituzioni scolastiche e le associazioni che si occupano di temi ambientali operanti sul territorio, per favorire l’avvicinamento di giovani e giovanissimi al mondo del riciclo e della cura dell’ambiente (con diffusione di orti didattici, visite guidate, laboratori di cura del verde,…);
– attivare collaborazioni rivolte a coinvolgere in percorsi di sensibilizzazione ambientale Istituzioni, enti locali, scuole, associazioni;
– calendarizzare momenti di riflessione collettiva sul tema ambientale in un’ottica interdisciplinare, con particolare attenzione al dialogo interculturale, alla solidarietà, alla pace ed alla legalità.
Le generazioni più giovani meritano di essere incoraggiate e rese consapevoli del potere del loro contributo.
Senza etica educativa, sarà difficile per qualsiasi bambino diventare un adulto maturo che sappia vivere rispettando il prossimo e il Pianeta che lo ospita.
Senza l’esempio della maturità di adulti responsabili, sarà altrettanto difficile costruire una società che operi in modo equo e sostenibile.