EMERGENZA IDRICA: UNA PROGRAMMAZIONE IN INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI NON È PIÙ RINVIABILE – COMUNICATO 09.05.22

EMERGENZA IDRICA: UNA PROGRAMMAZIONE IN INVESTIMENTI INFRASTRUTTURALI NON È PIÙ RINVIABILE – COMUNICATO 09.05.22

Allarmante l’emergenza idrica in quasi tutto il Paese, dopo mesi di siccità.
La quasi totale assenza di piogge, soprattutto nel nord Italia, e temperature anomale, al di sopra della media stagionale, hanno già portato al prosciugamento di corsi d’acqua e laghi, con ovvie devastanti ripercussioni sul settore agricolo e dell’idroelettrico (alcune centrali sono già ferme e altre hanno limitato l’attività al 10%).

Da tempo Meritocrazia Italia chiede che la tutela delle risorse idriche torni a essere una priorità del Governo (v. già comunicato del 17 giugno 2012) e tantissime sono le proposte presentate negli scorsi mesi alle Istituzioni per utili e ade-guati interventi.
Oggi il problema persiste e le preoccupazioni crescono. La desertificazione e la drastica riduzione delle fonti di approvvigionamento stanno assumendo portata più difficile da gestire e contorni irreversibili.
Eppure fino a soli cinquanta anni fa la percezione comune era che le risorse idriche del Pianeta fossero inesauribili.

Le cause sono note.
I cambiamenti climatici si devono a condotte irresponsabili, dei singoli e delle imprese, e a una scarsa attenzione nella manutenzione e nell’ammodernamento delle risorse infrastrutturali. Pratiche insostenibili nell’uso del suolo, deforestazione selvaggia, impiego massivo di fertilizzanti e pesticidi, sfruttamento incontrollato, sprechi e mancanza di bacini idrici adeguati, reti vecchie e non ben manutenute, depuratori assenti o non a norma, investimenti insufficienti, non sono in linea con le moderne istanze di sostenibilità, che restano spesso vuoti proclami.

Nel sollecitare il contributo di tutti, con condotte di consumo più consapevole e responsabile, per il contenimento degli sprechi, Meritocrazia Italia oggi torna a chiedere una adeguata programmazione in investimenti infrastrutturali (per serbatoi, nuovi approvvigionamenti, riutilizzo delle acque reflue, riduzione delle dispersioni e interconnessioni tra acquedotti, riammodernamento e manutenzione della rete idrica), e una revisione del piano normativo per il riuso delle acque depurate in agricoltura.
Fondamentali anche incentivi per il ricorso alla tecnologia per il risparmio idrico (irrigazione a goccia, sensori nel terreno, monitoraggio con droni, IA, etc.), se del caso con logiche di premialità alle virtù per risultato raggiunto, e politiche ambientali più incisive, con serrata lotta agli sprechi legati agli impianti di distribuzione e agli usi sconsiderati delle risorse e contrasto ai cambiamenti climatici.

Il PNRR è un’opportunità preziosa e porta via ogni alibi all’inerzia motivata con la scarsa disponibilità economica.

Stop war.



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