EMERGENZA SCUOLA: NON SIANO I GIOVANI A PAGARE IL PREZZO DELLA SCARSA LUNGIMIRANZA – COMUNICATO 09.01.22
Nel rispetto del d.l. 26 novembre 2021, n. 172, dallo scorso 15 dicembre la vaccinazione è divenuto presupposto obbligatorio per lo svolgimento dell’attività di dirigenti scolastici, docenti e personale ATA. L’obbligo è esteso al personale a tempo determinato e indeterminato.
Le incertezze interpretative del provvedimento hanno già reso necessaria la pubblicazione di note aggiuntive sul senso da riferire all’espressione «attività lavorative», che ancora lascia discutere.
Non si mette in dubbio la centralità della campagna vaccinale nel contenimento della crisi sanitaria, ma il problema del contagio nelle scuole merita di essere affrontato con maggiore determinazione e sotto aspetti diversi.
La minaccia latente di rinvii alla ripartenza e di ripristino della didattica a distanza alimenta le incertezze, crea disagio e distrae dall’impegno formativo.
In più, l’allontanamento dei docenti non vaccinati, oltre a disorientare gli studenti più giovani, mortifica le esigenze di continuità didattica, perpetuando i danni già procurati dalla gestione dell’emergenza scolastica degli ultimi due anni.
Tanto sarebbe già stato necessario fare per rendere la scuola un posto sicuro. Il tempo non è mancato. E invece poco o nulla è stato fatto oltre all’imposizione surrettizia dell’obbligo vaccinale a carico dei docenti. Nessuna programmazione.
Fin da subito, Meritocrazia Italia ha riportato l’attenzione sulla necessità anche di
– rivedere l’organizzazione dei trasporti, aumentando la frequenza delle corse con riduzione del numero di passeggeri per ciascun mezzo;
– ridurre, nel possibile, il numero di alunni per classe, se del caso con riordino degli orari scolastici e possibilità di turnazione;
– provvedere alla installazione di adeguati sistemi di aerazione e purificazione dell’aria, nelle aule e negli spazi comuni;
– creare nuovi spazi funzionali all’attività ricreativa e all’apprendimento all’aperto presso ogni istituto scolastico, con maggiore impegno nel recupero infrastrutturale e nella riconversione degli immobili dismessi.
Son soltanto alcune delle iniziative, di semplice e immediata fattibilità, che meriterebbero di essere avviate e che potrebbero contribuire ad arginare l’emergenza e a creare le condizioni di una miglior vivibilità delle scuole anche per il futuro. Verso prospettive di stabile miglioramento dei sistemi di formazione, che passano anche dall’adeguatezza degli ambienti.
Meritocrazia Italia invita, una volta di più, a puntare su interventi concreti e durevoli, insufficienti provvedimenti di mera contingenza.
Non siano i giovani a pagare il prezzo di scelte poco coraggiose e lungimiranti.