Estinzione del processo per omesso o incompleto pagamento del contributo unificato: la giustizia resti un diritto e non diventi un lusso
Giornate convulse e di fermento per la legge di bilancio 2025 attesa per diverse ragioni.
Si parla di bonus, agevolazioni fiscali, tassa sugli extraprofitti, ma sembra passato sotto traccia un articoletto secondo il quale alla prima udienza il giudice, verificato l’omesso o il parziale pagamento del contributo unificato, assegna alla parte interessata termine di 30 giorni per il pagamento o l’integrazione, rinviando all’udienza immediatamente successiva durante la quale, in caso di omissione, il giudice dovrebbe dichiarare l’estinzione del processo.
Il giudice, recita la disposizione, «dichiara» l’estinzione del processo.
La scelta terminologica dovrebbe implicare che l’effetto estintivo si produca ope legis in caso di omessa regolarizzazione con la prestazione fiscale, senza necessità di ulteriore attività. In disparte la dichiarata finalità della norma (che nella relazione illustrativa richiama una assunta responsabilità degli avvocati nelle omissioni), sfugge che il processo è un servizio per cui l’imposizione fiscale è dovuta, ma la giustizia è e resta un diritto fondamentale costituzionalmente riconosciuto.
È giusto sanzionare con le forme di riscossione proprie di tutti i tributi l’uso pirata di un servizio pubblico, ma mai l’accesso ai diritti fondamentali può essere condizionato all’assolvimento di un onere economico in uno Stato che sia Stato di diritto.
Fortissimi sono i dubbi di legittimità costituzionale della norma, ma viene all’evidenza anche l’incoerenza con la quale di parla di abbattimento della pressione fiscale se poi il prezzo è l’accesso ai diritti.
Dalla prossima interlocuzione parlamentare Meritocrazia Italia si aspetta certamente maggiori visione ed equilibrio nell’interesse dei cittadini, nell’interesse delle persone. Si lavori piuttosto alla soddisfazione delle reali esigenze del Paese con soluzioni concrete, efficaci ed equilibrate oltre la cortina di fumo degli slogan, per una soddisfacente qualità di vita di tutti i cittadini.
Più che inasprire le sanzioni per il mancato pagamento del contributo unificato, Meritocrazia Italia invoca da sempre l’abbassamento delle barriere economiche all’accesso alla giustizia, con la riduzione del contributo unificato e la soppressione, in ambito penale, dell’anticipo delle spese per l’accesso al fascicolo.
La difesa non sia una cosa per ricchi.
Stop war.