EVERGRANDE NON SIA STANDARD & POOR’S – COMUNICATO 12.10.21
Dopo l’emergenza Covid-19 una nuova pandemia rischia di abbattersi questa volta sul panorama finanziario mondiale. Le origini si tracciano sempre in Cina.
Evergrande, il secondo maggiore colosso cinese del mattone, è gravato da un debito di 305 miliardi di dollari e rischia il default. Ovvio che a rimetterci sarebbero i lavoratori, i creditori e gli investitori che hanno acquistato immobili che, con ogni probabilità, non vedranno mai realizzazione
Uno di quei (non rari) casi, insomma, in cui l’interesse speculativo di pochi è destinato a ledere gli interessi della maggioranza.
La vicenda ha contorni opachi.
Da un’indagine commissionata dalla Banca Mondiale è emerso che gli ex vertici fecero pressione sullo staff affinché nel report del 2018 fosse migliorato di sette gradini il posizionamento di Pechino rispetto a quello assegnatogli.
La Presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde rassicura sul monitoraggio della crisi. In Europa, e nell’area Euro in particolare, l’esposizione diretta sarebbe limitata.
Eppure in molti parlano di una nuova Lehman Brothers, procurando ansie e fermento. L’andamento delle principali borse fa crescere lo stato di apprensione.
Va da sé che le preoccupazioni sono amplificate dagli affanni procurati dalla recente emergenza e dalla crisi economica ancora in corso.
Una volta di più, Meritocrazia Italia chiede che venga fatta chiarezza sulle origini e sugli sviluppi del problema, perché siano distribuite le eventuali responsabilità, siano contenuti gli effetti deleteri di operazioni speculative contrarie a ogni idea di finanza equa ed inclusiva e si scongiuri il rischio di rivivere l’esperienza dell’effetto domino che ha portato alla crisi del mercato finanziario e immobiliare mondiale esplosa nel 2008.
Si conserva fiducia nell’operato degli organi internazionali competenti.