“FA’ LA COSA GIUSTA” 2022
Un modo nuovo di fare turismo
Dopo due settimane dalla BIT (Borsa internazionale del Turismo), il Dipartimento Turismo di Meritocrazia Italia partecipa a ‘Fa’ la cosa giusta’, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Una manifestazione interamente dedicata a biologico, km0, moda critica, mobilità sostenibile, turismo responsabile e consumo consapevole, promossa in Umbria e nata nel 2004 da un progetto della casa editrice Terre di Mezzo con la voglia di esserci sempre, per dare un segnale importante e rimettere in moto il lavoro di tutti.
L’edizione di quest’anno si è considerata l’edizione della rinascita, arricchita da contenuti e progetti per raccontare al meglio l’impegno in termini di sostenibilità, attenzione al Pianeta e alla comunità.
Proposte di viaggi attente all’ambiente, ai diritti dei popoli e dei lavoratori, da parte di associazioni e Istituzioni attive nella promozione e valorizzazione dei grandi itinerari storici e culturali, prodotti editoriali e stampa specializzata.
Argomento scelto: «Grandi Cammini». Si sono accompagnate sezioni storiche come quella di Pace e partecipazione.
Il proposito è stato quello di valorizzare itinerari storici e tematici da percorrere a piedi o in bicicletta alla scoperta della cultura e delle bellezze italiane e internazionali.
La sezione dedicata al turismo è sempre stata presente all’evento, ma quest’anno ha fatto da protagonista.
Tante le diverse proposte di turismo sostenibile e accessibile a tutti, capace di riportare alla luce la bellezza anche di territori marginali e lontani dai tradizionali flussi e di rappresentare un’opportunità economica per le diverse comunità locali.
Tra gli appuntamenti di maggiore richiamo, il racconto della rinascita della via Appia Antica, la Regina Viarum, fortemente voluto dal ministero della Cultura, e la presentazione della Via Francigena nel Sud, itinerario che parte dalla Basilica di San Pietro e raggiunge il mare.
Un focus è stato dedicato anche al cicloturismo: uno dei segmenti più in crescita dopo la pandemia.
Non è mancata attenzione anche per tanto altro, dalla moda etica a basso impatto come Seacell, una fibra ricavata da alghe e legna, a filati rigenerati, teloni pubblicitari, e scarti vegetali. Non sono mancati bijoux e accessori moda e scarpe veganOK, progetti di artigianato e sartoria sociale che favoriscono l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
La sezione ‘Cosmesi naturale e biologica’ è stata dedicata a prodotti per la bellezza, cura per il corpo, la persona, la casa e gli animali, tutti realizzati con materie prime biologiche, naturali o provenienti dalla filiera del commercio equo. La sezione ‘Mangia come parli’ ha proposto prodotti provenienti da agricoltura biologica, biodinamica, a Km0 o della filiera del commercio equo e solidale o riconosciuti presidio Slow Food. L’area ‘Vegan’ ha portato le novità della carne vegetale come alternativa sostenibile per proteggere l’ambiente e gli animali e ancora gli integratori alimentari cruelty free.
Moltissimi i progetti volti a coniugare gusto e sociale, come i dolci e lievitati proposti dalle realtà di economia carceraria. I visitatori hanno avuto la possibilità di assaggiare e ascoltare le storie di ognuno ma soprattutto immaginare i territori.
È questa la sensazione che si è potuta apprezzato e che fa riflettere sull’importanza di eventi che, come questo, sanno trasmettere i valori dei prodotti e dei loro territori.
Interessante anche la quinta edizione di ‘Sfide-La scuola di tutti’, il salone dedicato a tutti i protagonisti del mondo della scuola, insegnanti, dirigenti scolastici, studenti e famiglie, dal titolo «Resistenti e Creativi. Idee pratiche per una didattica che cambia».
Per ultima e non meno importante, «Pace e partecipazione», la storica sezione della fiera dedicata all’associazionismo e al Terzo settore.
Quaranta tra associazioni e cooperative che si occupano di diritti, volontariato e cooperazione. All’interno della sezione la mostra fotografica Terra Madre, grandi fotografi tra cui Steve McCurry hanno contribuito a raccontare la sfida della sostenibilità ambientale vista dal continente più fragile, resiliente e vitale, l’Africa.
La sezione ‘Abitare Green’ è stata dedicata ad arredamento e complementi d’arredo eco-compatibili o del commercio equo e solidale, all’energia prodotta da fonti rinnovabili alla bioedilizia. Diversi le realtà che si occupano di ristrutturazione edilizia con materiali sostenibili e efficientamento energetico.
Lo spazio ‘Economia Circolare’ è stato dedicato ai temi del riuso-riciclo-riutilizzo: tredici espositori, dalla green alla blue economy. L’associazione Giacimenti Urbani ha presentato il Manifesto del riutilizzo, un documento partecipativo destinato ai decisori politici per richiedere delle linee guida e decreti attuativi a livello nazionale per dire basta alla cultura dell’usa e getta.
L’importanza della partecipazione è stata richiamata più volte nel corso dell’evento, sollecitando le buone pratiche anche da parte dei visitatori.
Su questo serve insistere.
È essenziale che tutti i territori riescano ad adottare ‘buone pratiche’ di consumo e produzione e riescano a dar valore a specificità ed eccellenze, in rete e in sinergia con il tessuto istituzionale, associativo e imprenditoriale locale.