FORMAZIONE ED ESPERIENZA: LE BASI DELLA VERA RIVOLUZIONE – 21 NOVEMBRE 2021
Insegna sempre guardare indietro, per costruire il futuro su più solide fondamenta.
E oggi, guardando indietro, si trovano settemila anni di tradizione agricola. Appena duecento di ondata industriale.
Già agli inizi del ’900, la razionalità pura è soppiantata da capitalismo e comunismo, che risentono fortemente degli influssi dell’illuminismo e portano novità in ogni ambito, economico, scientifico, filosofico e artistico. Cambiano i modi di pensare e, quindi, di agire e di vivere le relazioni. Uno stravolgimento generale della Società.
Agli inizi del 1900 Sigmund Freud rompe le certezze della psicologia tradizionale, pretendendo di interpretare i sogni ed enunciando i paradigmi della psicanalisi.
Nel 1905 Albert Einstein pubblica i suoi primi lavori sulla teoria della relatività, con le quali la fisica moderna scardina le convinzioni di quella classica.
Nel 1907 Pablo Picasso espone per la prima volta ‘le demoiselles d’Avignon’ e il cubismo rivoluziona le arti pittoriche, fino ad allora basate sulla prospettiva.
Nel 1920 James Joyce pubblica ‘Ulisse’, opera aperta, con sovrapposizione di livelli cronologici e lessicali, ben oltre gli schemi dei tempi e dei luoghi da romanzo e teatro dell’’800.
Nel 1923 Schonberg espone, in un articolo intitolato ‘Composizione con dodici note’, quella dodecafonia che sancisce la dissoluzione della tonalità tradizionale, proprio mentre, in America, Taylor e Ford decretano rispettivamente il primato dell’organizzazione scientifica applicata al lavoro fisico e l’introduzione della catena di montaggio.
Nel 1975/76 nascono Microsoft e Apple, grazie al genio di Bill Gates e Steve Jobs, che danno impulso a una vera rivoluzione economica e sociale. E gettano le basi per una Comunità del tutto nuova.
Per tantissimo tempo si è puntato alla sopravvivenza. Fino alla rinascita dello spirito edonistico che ha portato a nuovi bisogni e alla ricerca di un miglior benessere.
E forse proprio la ricerca affannosa della felicità ha decretato la sconfitta della Civiltà della quale oggi prendiamo atto.
Il progresso e le ambizioni della modernità non sono un male, ma ogni stravolgimento troppo repentino, insieme alla voglia avveniristica di forzare i tempi, senza coltivare il terreno della Cultura per le radici del cambiamento, è destinato a essere deleterio.
Ogni mutamento presuppone un adattamento culturale. E l’adattamento culturale è possibile solo attraverso la formazione e attraverso l’esperienza, la storia, la tradizione.
Queste tappe sono state bruciate.
Le ultime vere innovazioni tecnologiche hanno forzato le dinamiche sociali. Non ci hanno trovato pronti. Non hanno trovato innesto nella giusta struttura. È così che il virtuale ha preso il sopravvento sul reale. Trasformazioni importanti anche sul piano economico ma senza tradizione e coscienza.
È vero che non è facile trovare la giusta strategia di governo. Non è facile rappresentare un’intera popolazione e far selezione tra le fragilità della Società. Non è facile trovare una cura al male.
Bisogna partire dall’inizio. Seminare i principi di una Cultura nuova.
Cominciamo da una dialettica meno conflittuale, capace di conciliare e accompagnare al ragionamento.
Rallentiamo i ritmi, perché la velocità non lascia scampo alla riflessione. La frenesia dell’acquisto veloce e della comunicazione istantanea mortificano la consapevolezza delle scelte.
Viene in mente il paradosso delle sette lune.
La luna è protagonista nello scenario della vita di ciascuno di noi. È sempre lì. Non brilla di luce propria, ma riflette quella del sole. Così dà serenità alla notte. Aiuta l’immaginazione. Fa innamorare. Se ne fanno canzoni e poesie.
A chi ha l’ambizione di idee nuove, suggerirei proprio di essere come la luna. Non è importante essere sole. È importante riuscire a prendere il buono dal sole.
La vera Rivoluzione non è mai irruenta, repentina e improvvisa. Non si perdano il coraggio e la pazienza se serve tempo a far attecchire le novità. Occorre costanza. Goccia a goccia si riempie l’oceano. Con sole dodici note Schonberg ha stravolto la tradizione musicale e affascinato milioni di persone nei secoli.
Il proposito di Meritocrazia è costruire un benessere duraturo e realmente sostenibile. Per farlo, vuole partire dalle fondamenta di una nuova Cultura.