‘GARANTE PER IL RISPARMIO’
Il futuro dalla prospettiva dei cittadini
Nel prossimo futuro, anche l’Italia dovrà fare i conti con l’integrazione dell’intelligenza artificiale in tutti i processi produttivi. Inoltre, si è già di fronte a una avviata unione dei mercati dei capitali, che rappresenta uno dei fulcri economici delle prossime generazioni a beneficio dell’economia reale: investimenti e posti di lavoro.
È costante e notevole l’impegno di tracciare normative e immaginare linee-guida unitarie ai fini dell’integrazione dei mercati dei capitali, ma, nelle fonti euro-unitarie, lo sforzo tecnico sembra lasciare indietro il principio fondamentale della tutela del risparmio: nessuna misura è stata efficacemente delineata.
Di tutela del risparmio si parla sempre, ma si attende ancora l’occasione di darvi adeguata concretezza.
La chance offerta dai fondi provenienti dal PNRR, seppur forse in una prima fase per la sola ricerca e sviluppo, potrebbe fungere da motore propulsivo per rivitalizzare un interessante progetto, proposto da alcune forze politiche nel 2016 e poi arenatosi. Esso prevedeva, in un disegno di legge, l’istituzione di un’Autorità per il Risparmio. Si trattava di un ente dedicato a presidiare il valore costituzionale del risparmio.
È noto, infatti, che una serie di eventi dannosi, conosciuti sotto la denominazione unica di ‘risparmio tradito’, abbia gravemente compromesso la fiducia dei cittadini e delle piccole e medie imprese nei confronti del mercato dei capitali. Ciò deriva dall’osservazione che i presidi esistenti (fondamentalmente obblighi informativi e di trasparenza) siano ancora deboli rispetto alle dinamiche sottostanti alla formazione dei prezzi, assai ostiche e a volte oscure.
Nonostante le buone intenzioni, fino a oggi non è si è stati capaci di dare una giusta risposta al problema, non solo in chiave regolamentare (in linea verticale), ma anche metodologica (nell’ambito del dibattito scientifico e culturale).
Troppo si trascura la centralità della persona all’interno delle dinamiche di mercato.
Ciò a causa di una superficiale valutazione della sua posizione giuridica, semplicisticamente ridotta al ruolo di mero consumatore di beni e servizi. E invece chi offre il suo capitale per un investimento è assimilabile a piccolo imprenditore più che a un fruitore di un prodotto di consumo.
Tale è lo spirito dell’art. 47 cost., che racchiude anche un altro significato: lo Stato ha il dovere fornire ogni mezzo disponibile.
Il Garante per il Risparmio potrebbe essere un utile mezzo.
Istituire un Garante per il risparmio, alla luce della pressante l’esigenza di digitalizzare persino le procedure decisionali, centrerebbe l’esigenza di non lasciare indietro i cittadini e darebbe sfogo all’esigenza avvertita nel settore di rifondare, sin dall’origine, alcune impostazioni ritenute superficiali nella genesi della stessa materia finanziaria.
Al Garante potrebbero essere attribuite competenze in futuri quadri regolatori, alla luce proprio dell’implementazione delle dinamiche digitali nei processi produttivi, con uno sguardo esclusivo dedicato agli impatti sui diritti fondamentali dei soggetti fragili, i risparmiatori.
Speciale attenzione dovrà essere rivolta alle pratiche commerciali scorrette, a un sistema dedicato di segnalazioni e monitoraggi, e alle attività di orientamento degli operatori del mercato, al fine di rimodulare i loro comportamenti, a beneficio dei cittadini e in vera simbiosi con le loro esigenze.
Necessari sarebbero sia un coordinamento trasversale con le strutture esistenti nelle Autorità già preposte (alla tutela del risparmio), sia future e speciali attribuzioni dedicate alla speciale cura e attenzione di tutte le vulnerabilità esistenti, a vantaggio degli investitori retails: cittadini e piccole e medie imprese.
Una destinazione speciale di fondi rivolta all’istituzione di un Garante per il Risparmio significherebbe riguardare il problema dalla prospettiva dei cittadini, ponendosi a livello strutturale in un’ottica di specialità e nel contempo di mero completamento rispetto ad attività già imputate ad altri organi dello Stato (sostituendo se del caso qualche cornice normativa, atta a tale scopo).
Il futuro va immaginato mettendo in ordine le priorità.
Tra queste, quella di appianare il livello di gioco tra forti e deboli, per affidare ai piccoli investitori una effettiva libertà di scelta, nell’ambito della naturale rischiosità delle operazioni ma mai al di fuori dei confini dell’alea. Perimetro che il Garante dovrebbe presidiare con ogni mezzo utile e con spirito servente, intervenendo sull’arbitrarietà dei forti a vantaggio dei deboli e contribuendo a disegnare, in un futuro diverso, una più idonea fisionomia istituzionale.
FONTI
https://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2016/06/13/news/una_nuova_autorit_superspecializzata_garante_del_risparmio-141977767/