
Giornata della donna: la parità di genere sia responsabilità condivisa
La parità di genere è un fatto culturale e la cultura si esprime nella concretezza delle relazioni familiari, affettive, sociali. Performa i rapporti personali, di lavoro, di potere.
Si concretizza anche nella legge.
Sfogliando la costituzione e le leggi sul lavoro è possibile riavvolgere il filo di un lento processo di emancipazione che ancora oggi stenta a completarsi. Se la subordinazione della donna all’uomo affonda le radici nella notte dei tempi, l’emancipazione è vicenda relativamente recente in termini storici, risalendo “appena” alla fine del XIX secolo.
Negli ultimi 150 anni la donna ha dovuto lottare duramente per vedersi riconosciuta la totale uguaglianza rispetto all’uomo, nei diritti e nelle opportunità, e la Costituzione italiana, entrata in vigore nel 1948, considera e valorizza la donna sia come individuo sia nell’ambito di tutte le formazioni sociali nelle quali agisce (famiglia, scuola, strutture pubbliche e private, ecc). Non restano fuori dal disegno costituzionale protezione della maternità, condizione agevole per la donna lavoratrice, elettorato attivo, pari opportunità per accesso a uffici e cariche elettive.
Tuttavia ancora oggi, nonostante gli importanti quanto ardui risultati ottenuti, l’emancipazione femminile è compromessa dal mito “dell’angelo del focolare”.
Perciò è fondamentale proseguire nell’opera di sensibilizzazione e informazione sulle tematiche di genere, sì da costruire insieme una cultura più inclusiva: ne deriverà un ordinamento giuridico in grado di cogliere tutte le diverse ipotesi di disparità e di abuso con una migliore tutela dei diritti delle donne, che – ricordiamolo – sono i diritti di tutti.
Se ancora oggi sentiamo di dover parlare di difesa dei diritti e della posizione delle donne, significa che la parità di genere non è stata raggiunta. Alcuni dati evidenziano chiaramente la portata del problema: molestie e sicurezza personale, trattamento economico non paritario (20% in meno dell’uomo), e numero in crescita di casi di violenza domestica.
Non sono solo numeri. Sono vite segnate dalla diseguaglianza e dalla violazione dei diritti umani.
Meritocrazia Italia propone interventi concreti immediati per contrastare la violenza di genere, incoraggiando:
– le donne a denunciare;
– lo Stato a supportarle con strutture sicure;
– i volontari a impegnarsi per sensibilizzare comunità e istituzioni;
– il legislatore a promuovere il diritto al lavoro e l’equità economica rispetto a una retribuzione discriminante e ingiusta;
– i cittadini tutti a sostenere i diritti delle donne investendo in un futuro più giusto e inclusivo.
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