Housing sociale: sinergie tra pubblico e privato proposte al Governo da Meritocrazia Italia
Considerato che in Italia sono stati spesi oltre 3,3 miliardi di euro in 20 anni per sostenere gli affitti e 290 milioni per com-pensare la “morosità incolpevole”; da 12 anni dall’avvio del social housing promosso dalle fondazioni bancarie attraverso l’architettura finanziaria che fa capo ai fondi di CdP, e da 16 anni dal tentativo del piano nazionale di edilizia abitativa, il problema abitativo, quello delle persone più povere, ma non solo, è ancora tutto da risolvere. Ci sono circa 60mila alloggi sfitti da ripristinare, abbiamo morosità per un miliardo di euro, servono almeno 250mila alloggi per dare una prima risposta alle famiglie che ne hanno bisogno.
Per questo, pertanto, stiamo proseguendo gli incontri politici per sostenere le nostre proposte:
– apertura di un tavolo permanente sulla casa, composto da esponenti del Governo, del Parlamento e delle associazioni di categoria propedeutico all’istituzione del Ministero delle Politiche per la casa; primaria, infatti, è l’esigenza di avviare una politica organica sul tema della casa, con un Ministero competente che eviti l’attuale frazionamento normativo, che sappia valutare pienamente le ricadute dei provvedimenti adottati in materia, e che, a partire da strumenti finanziari e interventi legislativi e fiscali, incentivi la bioedilizia nel rispetto dell’ambiente. L’obiettivo è quello di riportare le politiche abitative al centro delle politiche di welfare e di sviluppo non solo economico, ma anche culturale e sociale del Paese, finalizzati a dare risposte concrete al disagio abitativo diffuso che investe più di 5 milioni di persone nel nostro Paese e a costruire le condizioni di un futuro inclusivo e sostenibile per le nuove generazioni. Il tutto nel quadro di un rinnovato partenariato pubblico-privato che sia in grado di coinvolgere le Rappresentanze delle diverse categorie di attori privati, e in particolare del privato sociale come Imprese, cooperative e il mondo dell’Associazionismo del Terzo Settore;
2) nuovo finanziamento del Fondo nazionale di sostegno alla locazione, previsto dalla l. n. 431 del 1998, per il prossimo triennio;
3) costruzione e soprattutto recupero e riqualificazione di immobili per nuove case popolari con un Piano Urbanistico Popolare; rispettando caratteristiche adeguate per la bioedilizia, finalizzare adeguate risorse finanziarie all’edilizia residenziale pubblica da destinare alla locazione in regime concordato tra proprietari e inquilini o in convenzione con i Comuni ad alta densità abitativa, nonché semplificare le procedure per consentire ai Comuni la riduzione dei tempi per la realizzazione di interventi finalizzati alla residenza e creare le condizioni per lo sviluppo di programmi di edilizia residenziale pubblica basati su strumenti finanziari innovativi con le modalità previste dall’art. 2, comma 3, l. n. 431 del 1998;
4) ripristino della funzione calmieratrice del mercato immobiliare da parte degli Enti previdenziali pubblici; il patrimonio immobiliare degli Enti previdenziali pubblici ha svolto, per anni, la funzione di ammortizzatore sociale per le c.dd. fasce medio-basse che risultavano essere troppo “ricche” per accedere alla concessione di una casa popolare e troppo “povere” per permettersi l’affitto di un immobile a libero mercato. Con la dismissione del suddetto patrimonio, è venuta a mancare tale fun-zione e il risultato è che i costi degli affitti sono anche triplicati e le sopraccitate fasce si sono trovate senza protezione alcuna ad affrontare il libero mercato, con conseguente aumento esponenziale degli sfratti per morosità. Non è pensabile che, oggi, gli Enti previdenziali pubblici gestiscano le entrate relative alle ritenute previdenziali, indirizzandole verso il mercato finanziario, il quale non garantisce un ricavo adeguato, pari a quello di un qualsiasi patrimonio immobiliare senza, inoltre, svolgere quell’importante funzione sociale prima descritta.
Meritocrazia Italia si pone come volano per coniugare il mondo del lavoro, il disagio abitativo, la sostenibilità e la qualità della vita, offrendo al contempo opportunità di crescita e sviluppo economico e occupazionale a sostegno dell’interesse collettivo.
Stop war.