I CONTRATTI DI SVILUPPO
Un’occasione per le reti d’impresa
Le varie iniziative già avviate ai fini della miglior valorizzazione delle risorse del PNRR rivelano la difficoltà di attingere a informazioni che possono risultare utili alle imprese alla ricerca di strumenti finanziari necessari per il loro rilancio.
È recente la pubblicazione dell’analisi del terzo rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle reti di impresa a cui partecipano Infocamere, Retimpresa e il dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, presentato presso la sede di Confindustria.
Il rapporto mette in evidenza una crescita nel 2021 delle reti di impresa rispetto all’anno precedente, di circa il 13% con oltre 42 mila nuove adesioni. Inoltre, anche il numero di imprese che hanno deciso di costituire delle aggregazioni è cresciuto del 10% registrando il numero di 3.849 unità.
Questi dati confermano che il modello organizzativo adottato dalle reti di imprese rappresenta uno strumento strategico per la crescita economica e per intercettare e cogliere davvero le opportunità previste dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza.
A tal proposito, oltre ai vari bandi già pubblicati, si evidenzia il rifinanziamento, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, dei contratti di sviluppo.
I contratti di sviluppo, gestiti da Invitalia, sostengono gli investimenti di grandi dimensioni nei settori industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale.
Con il decreto del 2 novembre 2021 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 gennaio sono entrate in vigore alcune modifiche alla disciplina dei contratti di sviluppo che principalmente introducono una semplificazione dell’iter amministrativo e una revisione dei criteri di attivazione della procedura ‘fast track’. Inoltre, il decreto integra le disposizioni finalizzate a sostenere il settore del turismo nelle aree interne.
Interessante notare che il contratto di sviluppo, che si rivolge a imprese italiane ed estere, può essere realizzato da più soggetti in forma congiunta mediante il contratto di rete. In tal caso l’organo comune, appositamente nominato, agisce come mandatario dei partecipanti al Contratto e assume in carico tutti gli adempimenti previsti.
Nel corso della presentazione del rapporto dell’Osservatorio Nazionale sulle reti di impresa è emersa un’altra importante novità, ovvero la conferma delle procedure di attivazione della codatorialità nei contratti di rete, già registrate dalla Corte dei Conti, che nei prossimi giorni saranno pubblicate sul sito del Ministero del Lavoro.
L’importanza delle aggregazioni è evidente, soprattutto per le micro e piccole imprese che si trovano a dover affrontare sfide come quelle della digitalizzazione e dell’internazionalizzazione senza essere adeguatamente strutturate.
Attraverso lo sportello Sviluppo e Lavoro, Meritocrazia Italia intende offrire informazioni e supporto, nella certezza che il modello delle reti possa favorire la realizzazione di iniziative complesse che le singole imprese non potrebbero realizzare, coadiuvandole anche nella predisposizione e presentazione di progetti.