I DUE VOLTI DELLA POLITICA: INCLUSIONE E SELEZIONE – 27 GIUGNO 2021

I DUE VOLTI DELLA POLITICA: INCLUSIONE E SELEZIONE – 27 GIUGNO 2021

La filosofia del ‘darwinismo sociale’ riporta l’evoluzione del sistema sociale all’idea di selezione naturale del più adatto. Un rapporto interpretato nei secoli in modi diversi.

Cambiando, il sistema sociale resta comunque medaglia a due facce: inclusione e selezione.

La politica è cosa seria, ma nasconde in sé insidie pericolose. È alchimia di sentimenti contrastanti, d’altruismo e individualismo. Abbina al fascino del solidarismo le lusinghe del potere d’influenza.
Chi cede alle malìe dell’autoreferenzialità inquina la purezza dei progetti di costruzione.

Si immagina sempre di poter condividere il percorso con le persone vicine negli affetti, con gli amici. Ma non sempre gli amici con i quali si vorrebbe vivere l’esperienza hanno l’attitudine giusta alla politica. Si conoscono persone nuove, e si scopre che ci sono alcuni pronti a fare squadra più di altri, non per legame preesistente ma per comuni fiducia nel progetto e desiderio costruttivo. E il leader finisce per circondarsi di persone con le quali ha affinità di metodo e di pensiero.
Forzare rapporti personali d’amicizia in un piano d’opera inadeguato alle attitudini di ciascuno vuol dire sacrificare la missione, perché viene meno l’ingrediente fondamentale della cooperazione.

Affinché l’obiettivo sia traguardato, è necessario che tutti facciano il proprio, diano una parte, piccola o grande che sia, di sé.

Non ci sono partite vinte in partenza. Il risultato dipende sempre dalla forza di volontà e dall’impegno dei singoli e dal modo in cui si combinano le sinergie. Non ci sono limiti invalicabili o mete irraggiungibili.

Tutto quello che non va nel mondo, tutto quello che di sbagliato imbratta le cronache dei quotidiani dipende dalle scelte dei singoli. Dipende proprio da chi si lamenta. Dipende da ciascuno di noi. Dipende dalla capacità di dar fatti alle parole da parte di chi professa valori sani. Non esiste un sistema politico astratto, lontano dalla responsabilità di ognuno. Lo Stato non è un’entità diversa da noi, è ciò che noi stessi costruiamo, anche attraverso l’ignavia e l’inattività.

Ma la politica è terreno insidioso, e anche le migliori intenzioni si perdono negli affanni del sacrificio necessario e nelle lusinghe dell’autoreferenzialità. Si perde così l’opportunità di compiere gesti importanti per migliorare la qualità della vita di tutti.

Dedizione e passione. Parole e atti.
La recriminazione fine a se stessa a nulla serve. Non reagire delegittima le lamentele.

È difficile.
Crescere e fortificare il carattere è difficile. È difficile difendere le buone intenzioni, trovare la strada giusta per raggiungere l’obiettivo, mantenere la rotta. Dall’altro lato della politica, c’è sempre un cittadino disorientato, che soffre l’indifferenza delle istituzioni, che si voltano dall’altra parte del bisogno, e sente di non avere via d’uscita, scampo al disagio.

Meritocrazia Italia è sintesi di sensibilità diverse, è inclusione, ma al tempo stesso è naturale selezione tra chi è capace di resilienza, ha il potere della volontà e resiste nella fiducia e chi, invece, cede alle tentazioni dell’individualismo e del disfattismo.



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