IL BOOM DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI
Potenziali utilità
C’è chi sostiene che gli impianti fotovoltaici siano il futuro. C’è chi invece sostiene addirittura che sia già troppo tardi e serva andare oltre.
Ad ogni modo oggi gli impianti fotovoltaici – spinti da un mercato spesso ‘drogato’ con incentivi e sconti – stanno avendo un vero e proprio boom.
Molteplici sono gli aspetti da considerare in merito all’installazione di un impianto fotovoltaico. Oltre il dato normativo, è Importante saperne valutare anche la convenienza.
Al netto di incentivi, traggono benefici dall’installazione quegli edifici o immobili che stimano un consumo annuale che supera i 2500 kWh. L’ideale sarebbe non arrivare al limite della soglia, ma installare un impianto che fornisca energia extra, indispensabile, ad esempio, per famiglie con più componenti.
Si potrebbe pensare, erroneamente, che l’installazione richieda enormi spazi. In realtà, un fotovoltaico non necessita di grosse opere murarie: i pannelli solari sono di solito installati sul tetto dell’abitazione, mentre l’inverter può essere collocato sia all’esterno sia all’interno (opzione preferibile). Lo spazio occupato è comunque ridotto (circa 45-50 cm di larghezza per 70-75 cm di altezza). A questo ne va aggiunto almeno altrettanto per l’accumulo. Un impegno e un ingombro comunque ridotti a fronte dei ben più consistenti vantaggi conseguibili in termini di efficienza energetica.
Dunque, per l’installazione, lo spazio ‘libero’ sufficiente è di soli 15 metri quadrati, almeno come superficie minima.
Superato questo ostacolo, si passa ai dettagli.
Occorre prestare attenzione alle ombre: che siano vicine, ad esempio un camino, o lontane, come quelle derivate da casa più alte, possono comunque ridurre l’efficacia dei pannelli fotovoltaici.
La legge bilancio varata nel dicembre 2020 ha tracciato la strada, in particolare con gli incentivi dei SuperBonus al 110%, e ha prorogato i termini per il bonus 110 fotovoltaico fino al 2022 per gli edifici privati, ed entro il 2023 per gli edifici condominiali.
Tra i documenti da possedere per accedere al SuperBonus primo tra tutti è il visto di conformità, rilasciato dai CAF e dai commercialisti. A seguire c’è la documentazione che attesta l’idoneità degli interventi effettuati rilasciata da tecnici abilitati, ovvero l’asseverazione.
Non è tutto. È necessario avere anche quello che viene definito APE, acronimo di Attestato Prestazione Energetica, da esibire a inizio e fine lavori.
V’è, inoltre, una distinzione importante da fare tra il bonus ristrutturazioni e il SuperBonus.
A differenza di quanto si possa pensare, il SuperBonus non ha mandato in soffitta il Bonus Ristrutturazioni. Spesso si fa confusione e, in alcuni casi, vengono usati anche come sinonimi.
In realtà il SuperBonus permette di ottenere il 110% della spesa, il bonus ristrutturazioni il 50%; quest’ultimo comprende l’installazione e l’acquisto di un impianto fotovoltaico per la metà del suo valore, il bonus 110% copre l’intera spesa.
Le spese per l’installazione di un impianto fotovoltaico sostenute all’interno di un più ampio di intervento di efficientamento energetico (e relativi lavori trainanti) possono essere portate in detrazione al 110% in quote annuali di pari importo. L’ammontare complessivo delle spese detraibili per l’impianto fotovoltaico è fissato a 48.000 euro e comunque nel limite di spesa di euro 2.400 per ogni kW di potenza nominale dell’impianto solare fotovoltaico. In caso di interventi di ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica, il limite di spesa è ridotto ad euro 1.600 per ogni kW di potenza nominale.
La detrazione è riconosciuta anche per l’installazione contestuale o successiva di sistemi di accumulo integrati negli impianti solari fotovoltaici agevolati con la detrazione, nel limite di spesa di euro 1.000 per ogni kWh di capacità di accumulo del sistema. Anche nel caso di sistemi di accumulo, il limite di spesa è fissato a 48.000 euro. Questo significa che tra impianto fotovoltaico e sistema di accumulo si arriva a un limite di 96.000 euro.
Di fondamentale importanza, inoltre, è che il SuperBonus 110% non è cumulabile con altre detrazioni.
La detrazione può avvenire come sconto in fattura (il 10% rimanente va all’azienda come credito d’imposta), come detrazione IRPEF o come cessione a terzi di credito d’imposta per saldare eventuali debiti.
Non v’è dubbio che la scelta è considerevolmente utile in termini di benefici.
I vantaggi sono alquanto rilevanti e si calcolano in:
– tutela dell’ambiente: in un mondo nel quale il riscaldamento globale e l’inquinamento sono un tasto dolente, avere un impianto fotovoltaico contribuisce alla salvaguardia del pianeta perché produce energia ‘verde’, sfruttando l’energia solare;
– risparmio in bolletta: essendo l’energia solare una fonte rinnovabile, l’installazione di un impianto fotovoltaico consente di abbattere i costi del consumatore senza rinunciare ad alti consumi;
– convenienza economica: se si vuole accedere ai vari bonus e detrazione, diviene assolutamente quasi obbligatorio dotarsi di un impianto ‘green’;
– investimento per il futuro: di recente alcune ricerche rivelano che, sul mercato immobiliare, tutte le abitazioni attrezzate sono valutate a prezzi maggiori rispetto a quelle a forniture tradizionali.
La strada tracciata, insomma, è quella giusta.
Le opportunità offerte da PNRR meritano di essere colte, per il tramite di progetti di certa e immediata fattibilità.
In vista di un futuro che ormai si prospetta sempre più green con l’utlizzo di energie rinnovabili, per garantire infrastrutture e tessuti urbani conformi alla normativa vigente in materia energie rinnovabili, occorre saper rendere facilmente accessibile l’utilizzo del fotovoltaico per le abitazioni private e pubbliche, attraverso incentivi e bonus che riguardino esclusivamente l’istallazione degli impianti, senza vincolarli solo ai superbonus statali.
Inoltre bisogna puntare ad interventi strutturali, che serviranno a cambiare volto ai palazzi delle nostre città.
Per garantire il decoro urbano e rendere gradevole il tessuto delle città e le annesse infrastrutture, si potrebbe ricorrere ai c.dd. pannelli fotovoltaici colorati.
Immaginando di voler predisporre il fotovoltaico per un edificio, la parete sud dello stabile sarà destinata ad accogliere i pannelli e, con gli attuali sistemi, questa risulterebbe completamente nera. Utilizzando i pannelli fotovoltaici colorati, invece, si potrà dare più spazio alla propria creatività e realizzare non solo un impianto efficiente ma anche esteticamente gradevole.
In molti casi, infatti, l’impiego di moduli solari colorati permette di ottenere più consenso per l’installazione del fotovoltaico, anche in quelle aree del Paese sottoposte al vincolo paesaggistico, perché il contrasto con l’ambiente circostante viene minimizzato.
Un’alternativa sono i rivestimenti nano-tecnologici.
Nulla è possibile, però, senza un serio impegno nella sburocratizzazione di tutti i processi alla base di ogni lavoro edilizio ed incentivare la vendita e l’affitto delle abitazioni dotate di pannelli fotovoltaici.