Il differimento del Tribunale della famiglia sia l’occasione per ripensare i termini della riforma
Slitta di un anno, a ottobre 2025 l’entrata in vigore della riforma relativa all’istituzione del nuovo Tribunale della famiglia.
Il proposito della nuova regolazione è razionalizzare la tutela giurisdizionale in una materia estremamente delicata, da sempre disarticolata tra giustizia minorile, ordinaria e tutelare, ma la sua attuazione si scontra con le criticità di una realtà molto più complessa.
Non c’è dubbio che serva correggere le storture di una giustizia minorile da sempre marginalizzata rispetto a quella ordinaria. Tuttavia allo scopo è necessaria una copertura finanziaria per ora inadeguata, sia ai fini della riorganizzazione del sistema processuale, sia per un allineamento alle nuove istanze di digitalizzazione. Senza contare i rischi connessi alla perdita della collegialità multidisciplinare della specializzazione dei magistrati in ragione degli automatismi sulle assegnazioni in termini di piante organiche.
Pur condividendo gli obiettivi della riforma, dunque, Meritocrazia Italia auspica che il tempo di attesa reso necessario dal reperimento delle risorse utili rappresenti l’occasione per il ripensamento di alcuni dei termini della riforma, nel verso di una migliore garanzia della tenuta costituzionale e della complessità degli interventi, della composizione collegiale e multidisciplinare delle sezioni circondariali, anche riconsiderando il ruolo e le funzioni dei giudici onorari esperti e adeguando il loro trattamento economico, nonché di assicurare l’adeguata specializzazione dei magistrati, con la previsione di meccanismi ordinamentali che consentano l’assegnazione al nuovo Tribunale di magistrati dotati di adeguata esperienza professionale e formazione.
Stop war.