
Il Fondo nuove competenze assuma carattere strutturale e si accompagni a nuove politiche fiscali
Lo scorso 5 dicembre è stato approvato e pubblicato l’avviso afferente al “Fondo Nuove Competenze 3 – Competenze per le innovazioni”, dando seguito a decreto ministeriale del 10 ottobre 2024 inteso a favorire nuova occupazione e promuovere nuove reti tra imprese, oltre ad accompagnare i processi di transizione digitale ed ecologica.
Nelle intenzioni è aiutare le imprese ad accrescere le competenze dei lavoratori affinché possano rispondere all’accelerazione della domanda di digitalizzazione, sostenibilità ambientale, efficientamento energetico e, più in generale, di innovazione.
Un passo chiaramente importante per la crescita del Paese. Una maggiore apertura alla formazione, che possa agevolare il matching tra domanda e offerta di lavoro.
Il sostegno assicurato dal Fondo consiste nel riconoscere contributi commisurati al costo del lavoro del personale e nel consentire alle imprese di adeguarsi ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, in risposta alle richieste transizioni ecologiche e digitali, e permette di adeguare le competenze dei lavoratori in seguito alla sottoscrizione di accordi di sviluppo per progetti di investimento strategico o in seguito al ricorso al Fondo per il sostegno alla transizione industriale. Infine, permette alle imprese di coinvolgere disoccupati precedentemente selezionati per la loro assunzione a conclusione del percorso formativo.
L’importo messo a disposizione ammonta complessivamente a 731 milioni di euro, integrabili con ulteriori fonti di finanziamento. La maggior parte del contributo economico è apportato dal programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione Europea.
Le domande di contributo potranno essere presentate sulla piattaforma di servizi on line MyAnapal a decorrere dal 10 febbraio e sino al 10 aprile 2025. È tutto rivolto a datori di lavoro privati (anche a partecipazione pubblica) che abbiano sottoscritto accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro finalizzati a percorsi formativi di accrescimento delle competenze del proprio personale.
Meritocrazia Italia non può che condividere l’importante obiettivo che il Governo, attraverso tale intervento, si è prefissato per aumentare il tasso occupazionale, puntando a creare nuove competenze. Reputa, tuttavia, ritiene che, sempre a tal fine, siano essenziali interventi costanti e sempre più incisivi, onde evitare che progetti lodevoli come quelli realizzati abbiano durata limitata nel tempo o perdano di rilevanza con il passare del tempo se i fondi non siano di agevole fruizione.
Per tale motivo, propone di:
– rendere strutturale tale fondo in modo da investire in maniera continuativa sugli aggiornamenti professionali de lavoratori tutti, adeguando, dunque, le competenze alle reali esigenze del sistema produttivo;
– promuovere politiche fiscali premiali a favore delle aziende che si adeguino ai nuovi modelli organizzativi e produttivi, in risposta alle transizioni ecologiche e digitali e che investano nella formazione, offrendo dunque, nuovi posti di lavoro;
– creare un metodo di valutazione oggettivo che possa valutare l’efficienza dei corsi profusi e la loro utilità in termini di efficienza ed efficacia, monitorandone gli effetti.
Stop war.