IL GOVERNO DRAGHI PUNTI SU UN IMMEDIATO PIANO VACCINALE E NON SULLA SOLA CHIUSURA DELLE ATTIVITÀ – COMUNICATO 24.02.21
A un anno esatto dal primo caso accertato di Covid-19 in Italia, l’emergenza non può dirsi ancora superata e il quadro sanitario resta poco confortante.
Il quadro pandemico è allarmante bisognerebbe puntare sin da subito su vaccini ed organizzazione capillare delle strutture sanitarie. Chiudere attività recettive e palestre non da il senso compiuto alla lotta contro il virus. Il popolo ha bisogno di verità e certezze.
L’avvio della campagna vaccinale e il recente rinnovamento nell’Esecutivo hanno restituito speranza ai cittadini, fortemente provati sul piano sociale ed economico e che attendono ormai da troppo risposte decise per un presto recupero.
Ma nuove strette si profilano all’orizzonte.
Sembra confermato il metodo di intervento già utilizzato nei mesi scorsi, e si annuncia l’emanazione di un nuovo d.P.C.M., in attesa anche dell’ultimo report dell’Istituto Nazionale della Sanità sull’andamento della situazione epidemiologica.
Per un verso si paventano nuove invasive restrizioni, per l’altro crescono le pressioni per la riapertura di ristoranti e centri sportivi. Ciò che è dato per sicuro è che non sarà abbandonata la linea della prudenza.
Le incertezze per il prossimo futuro aggravano un disagio diffusamente avvertito, che sta alimentando proteste e reazioni scomposte da parte di chi si sente abbandonato alle difficoltà e rivendica e merita maggiore attenzione. Riduzione della possibilità di movimento, ritardi nella vaccinazione, ambiguità normative accrescono le preoccupazioni.
Tante sono state le proposte avanzate da Meritocrazia Italia nei mesi scorsi, nel verso di garantire sollievo alle categorie in debolezza e di gettare le basi per la costruzione di un equilibrio stabile. La scelta è sempre stata quella di non affidarsi a opzioni di mera repressione, sull’idea che soltanto la certezza dei comportamenti consentiti, la prosecuzione delle attività lavorative secondo le nuove esigenze imposte dall’emergenza e maggiore serietà nel monitoraggio del rispetto delle regole, in uno con l’innalzamento del livello di sicurezza sanitaria, possono scongiurare l’irreversibilità della crisi economica e sociale.
Oggi, Meritocrazia, riproponendo le soluzioni offerte con i comunicati già condivisi, insiste in particolare sulla necessità di
– prevedere una progressiva e graduale riapertura delle attività nei settori della ristorazione, del turismo, dell’arte e della cultura, con regole stringenti sia in fase di prevenzione con test periodici di controllo per datori di lavoro e dipendenti, in modo da rendere possibile un effettivo tracciamento dei contagi, sia in fase di fruizione, anche attraverso un sistema di prenotazione obbligatorio, e con vaccinazione prioritaria per tutti gli operatori del settore;
– nel settore artistico e culturale, prevedere i) una riduzione al 50% di ogni tassa e tributo comunale, regionale o statale, con allocazione del restante 50% come contributo a fondo perduto rivolto all’implementazione del digitale e relativa formazione del personale e/o alla ristrutturazione architettonica secondo parametri di sostenibilità ambientale; ii) crediti super-agevolati per il completamento degli interventi entro 5 anni; iii) una completa detraibilità (al 100%) di tutte le spese sostenute dagli alberghi, ristoranti, bar ed in generale ogni altra struttura ricettiva, sia per adeguamento normativa anti Covid-19 sia per innovazione strutturale o tecnologica;
– per il rilancio del settore turistico, predisporre corridoi di sicurezza per le principali mete europee e internazionali, e assicurare benefit di tipo fiscale a chi si impegni a realizzare progetti di turismo sostenibile di valorizzazione del territorio locale e alla ricostruzione di reti enoculturali ed enogastronomiche legate per la riscoperta di borghi e realtà locali non conosciute;
– consentire l’utilizzo di aree pubbliche, anche all’aperto, da riadibire a luoghi aggregazione culturale (esposizioni, rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, etc.), fruibili da un numero maggiore di spettatori;
– perfezionare l’organizzazione della campagna vaccinale, valorizzando la disponibilità in termini di ospitalità mostrata da alcune imprese e con ricorso al supporto dei medici del lavoro presenti in ogni azienda (in questo modo si potrebbe defatigare il carico ospedaliero);
– attivare tavoli per lo sviluppo che, partendo dai bisogni delle PMI rilevati sui diversi territori, possano dar voce a settori in debolezza e originare un piano di proposte di interventi da sottoporre alle Istituzioni competenti;
– riformare il sistema degli ammortizzatori sociali, che, pur rimanendo strumento di salvaguardia, dovranno essere incentrati al recupero della forza lavoro attiva (secondo il dettaglio tecnico di cui, tra l’altro, al comunicato del 19 febbraio 2021);
– al fine di agevolare una ristrutturazione del mercato del lavoro nel servizio pubblico, creare strumenti per una mobilità tra comparti e prevedere la cassa integrazione anche per i lavoratori pubblici, con le medesime logiche legate ai lavoratori privati;
– agevolare forme di prepensionamento e porre divieti ad attività duplicate al fine di creare, attraverso un patto generazionale, opportunità di lavoro per le nuove generazioni, come già fatto con successo da alcune aziende italiane (accordo con organizzazioni sindacali che preveda incentivi per dipendenti prossimi alla pensione che possa accompagnare con tirocini e affiancamento assunzioni di nuovi giovani);
– disporre maggiori stanziamenti a favore delle iniziative per la parità di genere nel mondo lavorativo, per il tramite del miglioramento dei servizi di welfare aziendale e favore per l’imprenditorialità femminile;
– favorire una tassazione differenziata del costo del lavoro in base alle peculiarità del mercato di riferimento, legando l’aliquota in base al rapporto lavoro/ valore del prodotto;
– investire attraverso sgravi fiscali sui settori strategici ed innovativi e procedere a una pacificazione fiscale, a saldo e stralcio, nella misura del 30% delle sofferenze verso l’erario con clausola di conservazione per anni 2 dello stesso livello occupazionale pre Covid;
– prevedere sgravi contributivi per le nuove assunzioni, con attenzione per i territori più provati dalla crisi pandemica (con particolare riferimento a giovani, donne e over 50);
– portare le nuove indennità per i lavoratori dei comparti maggiormente colpiti (turismo, spettacolo, etc.) a € 2.000,00;
– prevedere nuove tranches del reddito di emergenza partendo da un minimo di € 1.000,00;
– concedere una rinegoziazione dei prestiti e finanziamenti riguardanti le attività commerciali o prevedere sospensioni delle rate dovute secondo il piano di ammortamento oppure con accollo della quota interessi da parte dello Stato;
– procedere con una ristrutturazione dei debiti verso le banche e gli istituti di credito, con piani di rientro poliennali e nessuna segnalazione al Crif, che andrebbe congelata, con patto di conservazione dello stesso, salvo comprovate esigenze di ristrutturazione aziendale, livello occupazionale pre emergenza Covid 19;
– al fine di rendere effettive le misure introdotte con i precedenti provvedimenti di gestione dell’emergenza nella giustizia, soprattutto per il settore penale, intervenire per il rapido miglioramento della piattaforma di interscambio degli atti e dei fascicoli, affinché la stessa sia agevolmente fruibile dagli operatori, con estensione ad ogni fase del procedimento penale, anche in vista della predisposizione di adeguati percorsi formativi per il personale amministrativo sul corretto utilizzo.
– predisporre fin da ora corsi estivi mirati a sopperire alla mancata acquisizione delle abilità relative a discipline pratiche (impossibili da acquisire con la DDI) e consentire l’apertura delle scuole anche al di fuori dell’orario scolastico, con possibilità per gli studenti di realizzare laboratori, utilizzare le strutture anche per finalità ludiche ricreative, creare circoli e luoghi di incontro;
– operare un tracciamento di tutte le strutture non utilizzate, disponibili e adatte a ospitare classi di studenti di ogni ordine e grado e riservare fin da subito maggiori investimenti al recupero infrastrutturale scolastico, nel verso di far fronte alle esigenze di sicurezza emerse in periodo emergenziale e di gettare le basi per una scuola innovativa, inclusiva, e presente sul territorio come istituzione educativa che sociale, e al potenziamento della dotazione tecnologica di tutti gli istituti;
– incentivare il recupero di beni immobili abbandonati o confiscati alla mafia, come cascine e casolari, da destinare ad attività ludiche e ricreative;
– estendere il ‘bonus cultura’ anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado;
– rafforzare i servizi di sostegno a beneficio di chi soffre di disagio psicologico, per evitare una futura ondata di depressione giovanile;
– istituire percorsi terapeutici e informativi per ragazzi affetti da disturbi psicologici e per i loro familiari, implementando corsi di ippoterapia, musicoterapia, ricorso a fattorie didattiche, e avere, così, un contatto diretto con il mondo del biologico;
– aprire centri di ascolto e ricreativi in ogni Comune, per l’inclusione e il recupero delle fragilità.