IL GOVERNO INIZI DA UNA RISTRUTTURAZIONE DELLA P.A. – COMUNICATO 17.03.21
È dello scorso 10 marzo il ‘Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale’, composto d’intesa tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero per la pubblica amministrazione e i sindacati CGIL, CISL, UIL, per potenziare il servizio pubblico e meglio cogliere le opportunità offerta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
È a tutti noto e chiaro il peso pachidermico della macchina del servizio pubblico, anacronisticamente burocratizzata e inadeguata alle mutate esigenze e ai tempi e ai modi delle moderne dinamiche di relazione.
Ma la ristrutturazione del comparto merita, però, particolare accortezza.
Per un verso, la trasformazione digitale, da sempre annunciata, impone non soltanto una riorganizzazione della dotazione strumentale, ma soprattutto un cambiamento sostanziale dei modelli operativi.
Per altro verso, non può trascurarsi che la riforma necessaria impatterà sul quotidiano di circa 3,2 milioni di dipendenti pubblici (tra personale medico e sanitario, insegnanti, magistrati, forze dell’ordine, dipendenti delle amministrazioni centrali, delle Regioni e degli enti locali, etc.), sotto il profilo delle modalità di svolgimento delle attività e delle relazioni sindacali.
L’obiettivo di un reale svecchiamento del sistema sembra obiettivo ambizioso. Se non altro perché l’Italia risponde, tra l’altro, a livelli molto bassi di performance digitale, sia per ragioni culturali sia per limiti infrastrutturali. La dotazione informatica è insufficiente, il processo di dematerializzazione dei documenti non ancora completo e l’analfabetismo digitale fenomeno ancora dilagante. Il disagio diffuso nella fruizione del servizio pubblico in ogni ambito conferma il dato.
Certa che l’efficientamento della struttura favorisca il dialogo con i cittadini, per la miglior soddisfazione delle necessità, e rivesta un ruolo strategico per la crescita economica e la competitività del Paese, Meritocrazia Italia ha già avanzato la propria proposta di ristrutturazione con il ‘Piano Nazionale per la Resilienza’ del 15 febbraio 2021, sullo sviluppo del ‘Progetto Italia’ e del ‘nuovo Progetto Italia’, oggi richiamando l’essenzialità di:
– marginalizzare il ricorso alla carta stampata, accelerando il processo di digitalizzazione dell’archiviazione documentale, già avviato ma con tempi di sviluppo inadeguati alle esigenze;
– programmare più significativi investimenti per l’aggiornamento e/o l’acquisto della dotazione strumentale necessaria;
– procedere a una graduale riqualificazione e riconversione degli spazi ospitanti i vecchi archivi cartacei (ad esempio, in luoghi di formazione), con maggiore impegno nel recupero infrastrutturale;
– introdurre, in linea con quanto già previsto, il c.d. documento digitale personale unico, che riporti in sé carta d’identità, codice fiscale, tessera sanitaria, ed eventuali, in elenco esemplificativo, patente di guida, patente nautica, licenza di caccia, di pesca, e che contenga anche dati relativi allo stato di famiglia, alla residenza, a titoli ed abilitazioni professionali, patologie o stato di salute, e con possibilità di aggiornamento;
– introdurre, in linea con quanto già previsto, il c.d. documento digitale dei beni posseduti, che racchiuda in sè caratteristiche, possibilità di utilizzo e titolo di godimento dei beni (materiali o immateriali, mobili o immobili) a qualsiasi titolo detenuti;
– modificare i sistemi di reclutamento del personale pubblico, definendo percorsi volti a selezionare le competenze richieste dal piano di ristrutturazione;
– definire nuovi criteri di crescita professionale all’interno del comparto, con articolazione premiale per raggiungimento di obiettivi programmati e in relazione al grado di soddisfazione dell’utenza riscontrato;
– puntare su una decisa campagna di alfabetizzazione digitale, che coinvolga sia il personale dipendente pubblico sia l’utenza;
– procedere, infine, nell’opera d’informazione e formazione dell’utenza sulle potenzialità dei servizi digitali offerti dalla p.a., col beneficio della semplificazione delle procedure e del risparmio di tempo ed energie.