IL NATALE ORTODOSSO – COMUNICATO 07.01.20
Il 7 gennaio di ogni anno le Chiese orientali cattoliche e le Chiese ortodosse festeggiano il Santo Natale.
La differenza nella data si spiega storicamente: nel 1582 Papa Gregorio XIII decise di modificare il vecchio calendario introdotto da Giulio Cesare e i giorni tra il 5 ed il 14 ottobre furono cancellati. Il 25 dicembre, per coloro che seguono ancora il calendario giuliano, è diventato il 7 gennaio.
Il Natale secondo il calendario giuliano viene festeggiato dai cristiani ortodossi che vivono in Russia, Bielorussia, Serbia, Croazia, Macedonia, Ucraina e anche in Medioriente. In Egitto, invece, i cattolici del Cairo e di Alessandria, con le rispettive province, celebrano la nascita di Gesù il 25 dicembre, mentre quelli che vivono nell’ Alto Egitto festeggiano il 7 gennaio, insieme agli ortodossi. Alcuni ortodossi però hanno preferito aderire al calendario gregoriano: in Grecia e in Romania, ad esempio, il Natale coincide con quello cattolico.
Secondo la tradizione, il Natale ortodosso viene preceduto da un lungo periodo di digiuno e preghiera che dura quaranta giorni. Il digiuno si conclude in chiesa con la solenne Messa di Mezzanotte. Terminata la preghiera, infatti, i fedeli intonano i canti di Natale e consumano il pane benedetto, iniziando i festeggiamenti. Dopo il Natale, seguono dodici giorni sacri chiamati degli “sviati”, con feste dedicate alla nascita e al Battesimo di Gesù.
Dal dossier statistico sull’immigrazione in Italia del 2019, curato dall’omonimo Centro Studi e Ricerche IDOS, emerge che sul totale di 5 milioni 255 mila immigrati regolari residenti in Italia la maggioranza è cristiana: 2 milioni 742 mila, pari al 52,2 per cento degli stranieri, tra cui 1 milione 538 mila ortodossi, 931 mila cattolici e 232 mila protestanti. I musulmani sono invece 1 milione e 733 mila, pari al 33 per cento.
Il Presidente del Centro di ricerca ha evidenziato un dato importante
“a volte le religioni vengono strumentalizzare come se fossero un fattore di identità nazionale. In realtà ogni fede, qualunque essa sia, quando è autentica promuove valori universali di fratellanza, di dialogo e di accoglienza. Questo vale per tutte le grandi religioni. Lo spirito autentico di una fede non sta nella chiusura o nell’utilizzo strumentale della religione contro le altre, ma è proprio questa disponibilità generalizzata tra autentici cercatori di Dio che possono anche dialogare tra loro e scambiarsi le esperienze di una fede personale pur nelle differenze dei percorsi e dei credo”.
Meritocrazia Italia augura buon Natale a tutti i fedeli cristiani ortodossi presenti in Italia e nel mondo, nella consapevolezza che la diversità delle tradizioni culturali e religiose, la loro coesistenza e rispetto reciproco, debba essere un valore da salvaguardare a beneficio dell’umanità.