IL VALORE DELLA TERRA
Un esperimento per la consapevolezza
Quest’anno la Giornata della Terra cade di venerdì, il giorno in cui ci si appresta al riposo del fine settimana. Qualcuno programma una visita culturale, qualcun altro di fare un po’ di sport magari all’aperto, nel verde, passeggiando in montagna, in riva al mare, o facendo un’escursione in un parco avventura.
Per questo speciale venerdì, sono in programma iniziative come la piantumazione di alberi, marce, lancio di petizioni, pulizia delle spiagge.
Per celebrare la Giornata della Terra nel modo giusto bastano, però, piccoli gesti.
Si suggerisce un esperimento.
Si trascorra del tempo a contatto con la natura, cercando di viverla con tutti i sensi a disposizione, cogliendo il profumo dell’aria, il sapore del cibo, la limpidezza dell’acqua, i suoni dell’ambiente, il calore del sole, la bellezza del paesaggio.
Si provi voi a farne oggetto dei racconti condivisi sui social. Ci si accorgerà che non è semplice trasmettere così quello che si prova davvero. Non bastano tastiere, foto e video.
Si scoprirà, cioè, che occorre consapevolezza per apprezzare il valore della Terra, e che vivere la realtà del territorio vuol dire alimentare il contatto umano.
Lo scorso 30 marzo, la Commissione europea ha pubblicato la prima parte del Pacchetto di Economia Circolare per rendere i prodotti sostenibili, in linea con una delle priorità chiave del Green Deal di responsabilizzare i consumatori per la transizione verde. Il documento contiene anche una proposta volta a migliorare la durabilità e la riparabilità dei prodotti e ad affrontare il green washing e l’obsolescenza precoce attraverso modifiche della legislazione di derivazione europea esistente, l’Unfair Commercial Practices Directive e la Consumer Rights Directive.
I turisti sono consumatori, di prodotti e servizi, ma soprattutto sono ‘consumatori della Terra’.
Secondo la Commissione europea, questi consumatori spesso non riescono a prendere decisioni rispettose dell’ambiente a causa di insufficienti e poco chiare informazioni sui prodotti, in particolare, sulle caratteristiche ambientali, sulla durabilità e sulla riparabilità dei prodotti nel punto vendita. Per questo, intende obbligare i professionisti a fornire informazioni più affidabili, in modo che i consumatori possano fare, con coscienza, scelte sostenibili.
Allo scopo, servirebbe, però, maggiore attenzione nella comunicazione delle caratteriste di qualità e maggiore impegno nella lotta al green washing, anche da parte di chi promuove le destinazioni turistiche, le città e i luoghi ospitali. Bisogna insegnare ad apprezzare la qualità dell’aria, dell’acqua, del suolo, del paesaggio e il valore delle azioni sostenibili tese a ridurre gli impatti negativi e a cogliere le opportunità dell’uso delle risorse rinnovabili.
Anche le organizzazioni rappresentanti le comunità locali dovrebbero dotarsi di un sistema di gestione dello sviluppo sostenibile e utilizzare le risorse del PNRR per diventare più resilienti, intelligenti e sostenibili, attraverso l’attuazione di strategie, programmi, progetti, piani e servizi, con trasparenza sui risultati ottenuti. Gli strumenti a disposizione esistono (si pensi alle opportunità della norma UNI ISO 37101:2019 – Città e comunità sostenibili – Sistema di gestione per lo sviluppo sostenibile – Requisiti ed orientamenti per l’utilizzo), ma occorre diffonderne la conoscenza.