Industria dell’auto

Industria dell’auto

Nuove prospettive

«L’industria italiana nasce sull’industria dell’auto, crediamo si debba raggiungere un accordo di transizione con Stellantis affinché anche in Italia vi sia un rilancio produttivo. Pensiamo sia necessario un accordo per aumentare la produzione di auto di modelli innovativi nel nostro paese e accompagnare l’indotto nella riconversione».
La recente dichiarazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy evidenzia la volontà di voler rilanciare l’industria dell’auto in Italia che, dopo la nascita di Stellantis, sembra pian piano scomparire.
D’altro conto, bisogna riconoscere che la creatività degli italiani, soprattutto in questo momento di transizione dal motore endotermico a quello elettrico, permette di annoverare una ventina di piccoli costruttori che cercano un posto al sole sul mercato nazionale e internazionale con soluzioni estremamente originali e innovative.

Oltre a questi nuovi modelli sempre più all’avanguardia, l’Italia è stato uno dei primi paesi dell’area euro ad accreditare presso il Ministero dello Sviluppo economico un’azienda siciliana, la Newtron, che utilizza un sistema di trasformazione, tecnicamente chiamato retrofit, che consente di trasformare un’auto con il motore endotermico in una moderna full electric.

A conferma della spinta che si intende dare all’utilizzo di questa soluzione, con la l. 30 dicembre 2018, n. 145 è stata prevista la concessione di un contributo in favore di quanti provvedano alla riqualificazione elettrica del proprio autoveicolo.
Si tratta di un contributo destinato a coloro i quali hanno trasformato un’auto con motore endotermico in una con trazione elettrica (retrofit) nel periodo compreso tra il 10 novembre 2021 e il 31 dicembre 2022. Il contributo è pari al 60% della spesa sostenuta per l’installazione, nel limite di 3.500 euro. Inoltre, viene riconosciuto un contributo pari al 60% delle spese relative all’imposta di bollo per l’iscrizione al pubblico registro automobilistico (PRA) e all’imposta provinciale di trascrizione. Il contributo è ad esaurimento delle risorse e ci si augura che venga data adeguata visibilità all’iniziativa.

I prezzi di questa trasformazione vanno dai 5/6.000€ per un Fiat Panda a 30/35.000 di un SUV, anche se non bisogna dimenticare che, di fatto, si annulla quasi del tutto la manutenzione, dal momento che la durata di vita di un motore elettrico per retrofit è di 2 milioni di Km e che la prima manutenzione viene prevista a 500.000 km.
Inoltre, il kit elettrico può essere trasferito, nel tempo, da un veicolo ad un altro di qualsiasi modello purché rientri nello stesso range di peso.
Infine, non bisogna dimenticare che il retrofit potrebbe, almeno parzialmente, movimentare il mercato delle auto usate che avrebbe una nuova vita nel segno della moderna mobilità urbana.



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