La Capitale vive nel degrado tra sporcizia ed assenza di taxi

La Capitale vive nel degrado tra sporcizia ed assenza di taxi

Lo Stato chiarisca da che parte sta!
A ogni campagna elettorale, si apre il solito sterile dibattito tra “porti aperti” e “porti chiusi”, come il cronico problema della gestione dei flussi migratori potesse ridursi a questo. Nei fatti, poi, si registra, con dispiacere, che, dopo una prima accoglienza, i cittadini extra comunitari vengono lasciati al completo abbandono, in totale spregio del principio di integrazione.
Nella più completa indifferenza delle Istituzioni, si genera un antistato, alimentato da povertà, disagio e assoluta mancanza di prospettive. Un concetto di accoglienza alquanto anomalo.
Relativamente a ciò è alla triste evidenza lo stato di degrado nel quale versano le stazioni delle maggiori città italiane.
Roma segna un clamoroso primato. Appena fuori Termini, accampamenti a cielo aperto, pubbliche oscenità, condizioni igieniche precarie e soprattutto un grado di rischiosità altissimo soprattutto nelle ore serali e notturne.
Un giorno sì e l’altro anche i social si affollano di video-denuncia di romani indignati di quello che si vede e si sente.

L’area oggi occupata da Piazza dei Cinquecento corrisponde alla zona altissimus Romae locus descritta nella pianta di Roma redatta da Leonardo Bufalini nel 1551; tale denominazione era dovuta alla presenza di una statua di Roma seduta, poi identificata erroneamente con la Giustizia. Un bel paradosso, se si pensa che appena, usciti dalla stazione, che apre la porta al turismo sulla capitale d’Italia, la prima sensazione, oltre a dover tenere stretta la borsetta e gli occhi ben piantati al suolo, è quello di non trovarsi affatto nel posto giusto ma di trovarsi in una terra di nessuno che stancamente attraversa le sue giornate tra abbandono e degrado, dove comportamenti improbabili consumati tranquillamente alla luce del sole ledono continuamente il decoro, il buon gusto, la sicurezza e la salute pubblica.

L’indifferenza e la stasi delle Istituzioni davanti al fenomeno è incredibile, specie se si pensa che stazione Termini ospita in media 500.000 persone al giorno da tutto il mondo.

Le forze dell’ordine presidiano l’interno della stazione, con ottimi risultati, ma le zone continue sono davvero terra di nessuno. Probabilmente per la carenza cronica di personale e, forse, per il timore degli operatori di sicurezza di non essere sufficientemente tutelati nel caso di situazioni più difficili.
Ma quante persone rapinate ancora in metro si dovranno soccorrere? Quanti episodi di molestie o violenza si dovranno inanellare prima di un’operazione decisa e coordinata di bonifica e sorveglianza?
Ora i riflettori sono accesi sul Giubileo e il problema principale sembra essere tutto nella lesione dell’immagine della città e dell’Italia in generale. Ma questa non è che la punta dell’iceberg. I problemi sono ben altri rispetto allo scegliere il vestito bello per la festa.
Meritocrazia Italia chiede con forza un cambio di rotta e un’azione concreta e sinergica da parte delle istituzionali locali. Un passo in avanti, oltre le campagne elettorali, per la soluzione di problemi come povertà, emarginazione, mancanza di prospettive lavorative, difficoltà a trovare alloggi, disagio psichico e disagio pubblico (si pensi anche soltanto alla totale assenza di taxi nella Capitale). Si intervenga sulle sofferenze dei molti cittadini romani e dei migranti che cercano riparo nelle stazioni e, più in generale, nei luoghi in cui c’è possibilità di aggregazione.

Stop war.



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