LA DIFESA DEL PATRIMONIO CULTURALE È DIFESA DELLA CIVILTÀ – COMUNICATO 12.01.22
Lo scorso 14 dicembre è stata approvata dal Senato la proposta di legge n. 882 in materia di reati contro il patrimonio culturale. L’idea è quella di operare una novella del Codice penale, per riportare le previsioni sanzionatorie, con alcuni ritocchi, oggi contenute prevalentemente nel Codice dei beni culturali.
Si vorrebbe operare una profonda ristrutturazione della materia, ridefinendo l’assetto della disciplina nell’ottica di un tendenziale inasprimento del trattamento sanzionatorio.
Il disegno prevede l’ampliamento del catalogo dei delitti in relazione ai quali è consentita la c.d. confisca allargata, con l’inserimento dei reati di ricettazione di beni culturali, di impiego di beni culturali provenienti da delitto, di riciclaggio e di autoriciclaggio di beni culturali e di attività organizzate per il traffico illecito, e l’aggiunta di 19 nuovi articoli al Titolo VIII-bis, rubricato ‘Dei delitti contro il patrimonio culturale’.
Un passo avanti importante.
Nella prassi, si crea spesso, infatti, un problema di coordinamento interpretativo tra Codice dei Beni Culturali e Codice penale. Specie con riferimento, ad esempio, alle ipotesi di flagranza di reato.
Che l’occasione sia utile anche per sensibilizzare sul problema. Non è ancora radicata la coscienza che la difesa del patrimonio culturale è difesa della Civiltà. Eppure sono all’evidenza i dati allarmanti di un mercato nero, quello dei c.dd. tombaroli, ben più redditizio addirittura di quello della droga.
Vale ricordare che la Convenzione del Consiglio d’Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali, sottoscritta a Nicosia il 19 maggio 2017, non è ancora entrata in vigore per via del mancato raggiungimento del prescritto numero di ratifiche. Stessa sorte per la precedente Convenzione di Delphi sullo stesso tema, aperta alla firma nel giugno 1985.
Nell’accogliere con favore l’iniziativa legislativa, Meritocrazia Italia si impegna a condividere il dettaglio tecnico di nuove proposte di ritocco normativo.
Al fine di assicurare ulteriori e più efficaci strumenti di contrasto ai reati contro il patrimonio culturale, reputa fondamentale altresì, fin da subito:
– potenziare il sistema di controllo con maggiori investimenti in dotazione strumentale sui siti archeologici (videocamere,…);
– procedere a nuovi accordi internazionali con i musei esteri per favorire la restituzione di opere rubate;
– prevedere un inasprimento delle pene a carico dei c.dd. tombaroli e introdurre la previsione dell’arresto in flagranza;
– predisporre un numero verde con collegamento diretto al nucleo di tutela del patrimonio culturale dell’Arma dei Carabinieri per le segnalazioni dei cittadini dei reati contro il patrimonio culturale.