La fortuna è solo un’occasione da non perdere
La politica affascina molti perché è in grado di rendere i migliori risultati quando si riesce a cogliere l’occasione giusta. Il merito sta nel tenersi sempre pronti, perché i treni passano, ma senza preavviso. Serve continuità, costanza.
Può accadere che una impervia strada sterrata si trasformi in autostrada, ma a quello snodo bisogna arrivarci, con fiducia.
Spesso si parla di ‘fortuna’ impropriamente. Si vede nel raggiungimento dei traguardi altrui più facilità di quanta non ne sia in realtà servita davvero. L’invidia non consente di vedere quanti sacrifici ci siano dietro a certi successi.
Si vorrebbero raccogliere subito i frutti del proprio impegno, senza attesa. E ci si arrende presto, ai primi ostacoli.
La fortuna, in realtà, è la capacità di incedere con passione e costanza, senza mai riportare i remi in barca.
Ricordo un’intervista molto bella a un ex calciatore, Zanetti, che non è stato soltanto un punto di riferimento per la propria nazionale, è stato soprattutto un esempio per tutti i giovani, per la sua correttezza. Poche ammonizioni. Rapporti cordiali con gli avversari. Nessuna protesta scomposta. Nessuna indecorosa simulazione. All’esito di una carriera calcistica, raccontava, si contano tantissime sconfitte e poche vittorie. Le sconfitte sono sempre nettamente superiori. Ma questo passa spesso sotto traccia, perché i successi si ricordano più facilmente. Scudetti, coppe dei Campioni, mondiale. Però la sconfitta è fondamentale, perché consente di gustare meglio le vittoria, dà carattere, regala emozioni. Zanetti augurava a tutti di saper metabolizzare i fallimenti, di viverli e farne tesoro, per migliorarsi.
Un monito prezioso.
In Meritocrazia mi capita tante volte di incontrare persone troppo impegnate a fare altro per dedicare del tempo al progetto, o persone che ci credono per un po’, ma poi si fermano perché non sanno attendere i risultati, o persone che restano insoddisfatte e puntano il dito, mettendo in evidenza gli errori altrui.
Restando all’esempio calcistico, è come se i compagni di squadra si accusassero tra di loro a ogni mancata vittoria, senza chiedersi dove possono migliorarsi. Ognuno nel suo.
Può essere che l’errore sia soltanto di uno, o di pochi, ma sbaglia di più, ed è ancora più responsabile chi, invece di aiutarlo a crescere e correggersi, lo accusa e lo allontana.
De Gasperi diceva che la cosa più bella della politica è nella possibilità che dà di risolvere i problemi delle persone. Ed è così. Il contatto diretto con la sofferenza, con il disagio, da mutare in benessere, impone serietà, studio. A questo vanno dedicate le energie. A favore, e mai contro, l’altro.
Questo consentirà di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, pronti a svolgere una funzione di Governo, a favore della collettività.
La fortuna non è altro che un’occasione da non perdere.
Il gioco di squadra, per noi, è l’unico modo di cogliere quell’opportunità, e rendersi invincibili. Il gruppo deve sentirsi unito, per essere davvero tale. Ciascuno deve sapere di poter contare sull’altro, non temerne il giudizio.
Alla fine, la fortuna è solo responsabilità.