LA MERAVIGLIA DELL’IMPERFEZIONE – 22 MAGGIO 2022
«Un esempio addirittura incredibile di lapsus di scrittura e di lettura si è verificato nella redazione di un diffuso settimanale. La direzione era stata pubblicamente accusata di venalità; si trattava di scrivere un articolo di difesa e rivendicazione. Ne fu scritto uno con gran calore e con gran sentimento. Il redattore capo del foglio lesse l’articolo, l’autore naturalmente lo lesse più volte nel manoscritto, poi ancora in bozze; tutti erano molto soddisfatti. All’improvviso si presenta il correttore per far rilevare un piccolo sbaglio sfuggito all’attenzione di tutti. Si leggeva a chiare lettere: “I nostri lettori ci faranno testimonianza che noi abbiamo sempre difeso il bene pubblico nel modo più interessato”. Naturalmente avrebbe dovuto essere disinteressato. Ma il pensiero della verità irruppe con forza elementare nel patetico discorso» (Wilhelm Steker).
Nei propri studi, Freud utilizzò questo episodio, così raccontato, per ricordare quanto frequenti siano gli errori nella vita quotidiana di tutti. Lapsus letterali e comportamentali, inconsapevoli, nelle interlocuzioni, nei discorsi, nelle relazioni.
Nessuno è perfetto.
Inseguire la perfezione porta al fallimento della Società e dei rapporti umani. Porta a esprimere giudizi spietati nei confronti dell’altro, a puntare il dito verso chi sbaglia. A emettere sentenze sbrigative e senza appello. Senza attenzione per le ragioni alla base della svista.
È possibile dare un senso alla vita anche trovando il senso nascosto dietro a parole sbagliate o gesti apparentemente incomprensibili.
Evitare rigide contrapposizioni e giudizi affrettati, mettendo da parte la propria personale visione delle cose e la propria attesa di perfezione, è alla base anche di una politica sana; di quella politica che si fa nel piccolo del quotidiano di ogni cittadino, e non soltanto nelle aule parlamentari o nelle sedi di Governo. È alla base della vera Cultura, che non è accumulo di nozioni, ma percezione dei valori.
E invece, nella nuova dimensione mediatica dell’esistenza, non si attende altro che una sbavatura, un movimento errato, dell’altro, per poter decidere di essere migliore. E condannare, per soddisfare un desiderio di rivalsa che nasce dal disagio, sociale e individuale.
Per condividere un percorso costruttivo occorre essere in grado di riconoscere ed esaltare le peculiarità di ciascuno. Perché le diverse abilità, nella loro meravigliosa imperfezione, sono parte del capolavoro della coesione sociale e lastricano il sentiero del benessere collettivo.
Si può desiderare qualcosa e mostrare invece l’opposto. Nel lapsus comportamentale risiede il germe delle incomprensioni, e quindi dell’inimicizia e delle divisioni. E dalle incomprensioni nascono nuove incomprensioni. Dall’inimicizia nuovo odio. Dalle divisioni allontanamenti insanabili.
Sforzarsi di comprendere, chiedere spiegazioni e prestarsi al confronto e al dialogo rinvigorisce invece lo spirito costruttivo. E porta luce nelle relazioni sociali.
Chi più si adopera più probabilità ha di commettere errori, di natura diversa. Va compreso.
Per riprendere l’insegnamento di Freud, nell’esistenza di ciascuno di Noi non esiste la perfezione, ma deve esserci la capacità di riconoscere l’imperfezione per renderla comprensibile e tollerabile, per evitare i contrasti e la distruzione della serenità.
Nella società dell’immagine e non del pensiero, l’arma contro l’odio è la Cultura, come propensione alla conoscenza e alla curiosità.