LA POLITICA SCELGA DOVE STARE – COMUNICATO 07.02.22

LA POLITICA SCELGA DOVE STARE – COMUNICATO 07.02.22

Equilibri politici in vorticoso mutamento, nuove coalizioni e nuove spaccature per cambi continui di governo, interventi di perenne emergenza, totale assenza di programmazione, disordinata e contraddittoria gestione della crisi pandemica, confusione informativa, costante disaccordo, riforme essenziali in stallo da anni. Da ultimo, l’indecoroso spettacolo dell’elezione del Capo dello Stato, una partita giocata a colpi bassi e senza nessun vincitore.
A questo quadro desolante di una politica inadeguata alla difficoltà dei tempi, si aggiungono le notizie di cronaca su traffici di influenze e giri d’affari illeciti.

Alla punta dell’iceberg, oggi, anche la notizia di consulenze milionarie prestate per Stati esteri.
Se si considerano l’alto tasso di assenteismo registrato in Parlamento e gli sforzi ancora necessari per riacquisire credibilità anche a livello internazionale, cresce il sospetto che troppo facilmente ci si distragga dai doveri istituzionali e che sia troppo semplice profittare della propria posizione d’influenza per ambizioni di tipo personale. Cresce anche il sospetto di ambigui giochi di potere capaci di incidere sulle dinamiche dei delicati e talora precari equilibri internazionali.
Sospetti probabilmente infondati, ma sufficienti per destabilizzare un Popolo che in questo momento ha disperatamente bisogno di recuperare fiducia nelle Istituzioni.

I privilegi, tanti, sono concessi a Parlamentari e Ministri per consentire di meglio servire la causa comune, di mantenere la concentrazione sull’impegno assunto, senza necessità di rivolgere altrove l’attenzione per necessità o bisogno e di cedere alla tentazione di guadagni maggiori.
Ma l’individualismo finisce sempre per essere la regola. Lo spirito di servizio l’eccezione.

E, mentre il Popolo vive la tragedia dell’emergenza sanitaria, del caro bollette, di forme di povertà sempre nuove, del calo occupazionale, di interi comparti economici devastati e incapaci di ripartire, di giovani dimenticati, e di periferie ghettizzate, chi dovrebbe dedicare tutte le energie alla costruzione di un presente sostenibile e di un futuro migliore rivolge il proprio impegno al desiderio di affermazione personale.
Non ci si stupisce neppure più. S’è persa la voglia di indignarsi. Vince il senso di impotenza.

Meritocrazia Italia invita al recupero di un fare politico eticamente responsabile. È fondamentale riportare al centro dell’agenda politica i bisogni concreti dei cittadini e rivolgere il focus alle tantissime riforme che necessitano di immediato completamento, non ultime quelle del fisco e della giustizia.
Che la capacità di costruire relazioni internazionali sia messa al servizio del Paese e non di interessi individuali.
Non ci possono essere leader nazionali alle dipendenze di Stati esteri.
I cittadini meritano rispetto.



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