LA SFIDA DELL’INNOVAZIONE DIGITALE
Parlare oggi di divario sociale, culturale e di opportunità in ambito formativo e lavorativo significa, necessariamente, parlare anche di digital divide, ossia delle disparità che si generano tra chi ha e chi non ha accesso adeguato a internet. Una diseguaglianza, quindi, nell’accesso e nell’uso delle tecnologie speculare, purtroppo, a un divario di natura socio-economico e culturale.
Il digital divide di Paesi e Regioni viene valutato sulla base di indici internazionali standard come il DESI (Digital Economy and Society Index), elaborato dalla commissione europea che studia il livello di digitalizzazione in relazione a 5 ambiti: connettività, capitale umano, diffusione e uso dei servizi internet, integrazione delle tecnologie digitali e servizi pubblici digitali.
L’Abruzzo, con le sue particolarità geomorfologiche, le ampie zone strettamente rurali, i numerosi borghi, lo spopolamento di alcune aree, si è trovato e si trova tuttora di fronte a una sfida: colmare il divario digitale per favorire sia la parità di accesso alla Rete e, quindi, di opportunità per i cittadini residenti in qualunque area del territorio, sia la possibilità di espansione del proprio mercato per le imprese. Non avere un accesso rapido e adeguato ad internet significa condannare gli abitanti delle aree non raggiunte dalla rete a trasferirsi altrove e decretare la fine di economie locali di piccola e piccolissima imprenditoria. Oggi, infatti, è impensabile per un comune cittadino così come per una azienda, anche piccola, non avere un accesso veloce e garantito a internet in modo da poter usufruire dei servizi pubblici disponibili on-line, per aggiornamenti, per ricerche di mercato, per sviluppare l’e-commerce e lo smart-working.
Questo anno pandemico ha poi evidenziato l’assoluta necessità della dotazione tecnologica in ogni ambito e in ogni territorio come fattore di crescita complessiva ed elemento essenziale di percorsi che permettano di valorizzare il territorio con le sue peculiarità. Per far sì che ciò avvenga è fondamentale che tutto il territorio possa usufruire delle stesse possibilità.
Sfida tecnologica in primis, ma anche culturale.
I dati di partenza, infatti, non erano incoraggianti se si pensa che, secondo il Ministero per lo Sviluppo Economico, nel marzo 2011 il digital divide riguardava il 10,6% degli abitanti abruzzesi contro una media nazionale dei 7,1% e chiaramente questo dato era ascrivibile particolarmente alle zone meno abitate e con un tessuto produttivo poco sviluppato. Certamente in questi dieci anni si è registrato un miglioramento dell’accesso alla rete e alle infrastrutture, grazie innanzitutto all’apporto del FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che ha permesso la progettazione di un Piano degli investimenti regionali noto come Piano Tecnico Bul (banda ultra larga), relativo alla programmazione di interventi nelle cosiddette aree bianche, ovvero le aree per cui gli operatori privati hanno manifestato disinteresse a intervenire in quanto non sufficientemente remunerative. Il progetto è denominato “Fiber to home” (fibra fino a casa) e il suo obiettivo è, appunto, quello di portare la stessa tecnologia delle grandi città nei borghi rurali e nelle cittadine più remote; grazie ad esso l’Abruzzo sta garantendo servizi digitali anche nell’entroterra. Attraverso i Bandi Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico), nel dicembre 2019, la fibra ottica ultraveloce è arrivata per la prima volta nel Comune di San Pio delle Camere (Aq), splendido borgo di circa 700 abitanti e, attualmente, sono 140 su 305 i Comuni abruzzesi raggiunti con successo dal progresso tecnologico.
L’assessore regionale all’Informatica e ai Sistemi Territoriali della Conoscenza, durante un evento sul digitale tenutosi lo scorso dicembre, ha dichiarato: “La banda ultra larga finanziata con i fondi europei del FESR avrà enormi ricadute sul modello di sviluppo abruzzese, sia per quanto riguarda le imprese che i cittadini”. A queste misure si aggiungerà il grande Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che vale 700 milioni: 400 per la digitalizzazione e 300 per l’Agenda Urbana Smart City. L’intento è quello di aiutare le amministrazioni locali (in particolare le aree interne) a rendere i propri territori ‘più intelligenti’ attraverso l’uso delle tecnologie digitali applicate all’energia, alla mobilità, al turismo, alla formazione e ai trasporti.
Nonostante l’Abruzzo nell’ultimo anno sia passato dal 19esimo al 14esimo posto tra le Regioni Italiane secondo l’indice DESI, permane ancora una debolezza sia dal punto di vista dell’utilizzo di nuovi servizi di comunicazione (e-business, telemedicina, domotica), che sotto il profilo delle competenze digitali.
Con riguardo a questo aspetto, occorre partire da due considerazioni fondamentali: l’ampliamento delle infrastrutture tecnologiche non implica automaticamente la diffusione di una cultura digitale e la messa a disposizione di bonus non risolve di per sé le problematiche pratiche connesse alla fruizione di Internet. Pertanto, da una parte, si propone l’attivazione di percorsi scolastici obbligatori di formazione digitale e, dall’altra, si ipotizza e promuove la creazione di figure professionali stabile in ogni Comune, atte a fornire un supporto pratico e continuo per la fruizione dei servizi digitali.
Insieme alla implementazione delle infrastrutture e al percorso di digitalizzazione dei servizi, si ritiene necessaria anche l’organizzazione di corsi gratuiti da parte della Regione per formare i cittadini all’uso delle nuove tecnologie e ridurre sempre più il gap prodotto dal digital divide. Sono oltremodo importanti campagne di sensibilizzazione sull’importanza della digitalizzazione e la pubblicizzazione delle iniziative promosse dalla Regione con la contestuale messa a disposizione, a richiesta, di brochure illustrativi dei percorsi digitali da seguire per i vari servizi.
Meritocrazia Italia Abruzzo ribadisce quanto manifestato ed espresso nella Mozione congressuale presentata a Sorrento, ossia “la necessità di ritrovare le proprie forze ed eccellenze e ripartire (post emergenza Covid-19) con rinnovato slancio nella progettazione del proprio futuro, ponendo al centro l’Uomo con i suoi bisogni e le sue capacità”. Ciò sarà realmente traguardato solo se, ad una programmazione coesa e trasversale, sarà garantito il pari passo tecnologico in piena linea con gli indici nazionali, europei e mondiali. Solo in questo modo l’espansione del digitale nella Regione potrà divenire una opportunità reale di crescita sociale ed economica, creando un percorso di cambiamento culturale in tutti i settori della società.
La digitalizzazione è un fattore prioritario e determinante per valorizzare, far crescere e far conoscere l’Abruzzo, Regione ricca di eccellenze, di luoghi da esplorare, di meraviglie da scoprire e di arti e mestieri da salvaguardare.
FONTI
www.corecomabruzzo.it
www.agendadigitale.regione.abruzzo.it
www.il capoluogo.it
mozione congresso nazionale Sorrento 3-5 settembre 2020 coordinamento Abruzzo Meritocrazia Italia –
LINK DIRETTI
https://bandaultralarga.italia.it/mappa/?entity=13&overlay=open
https://agendadigitale.regione.abruzzo.it/index.php/banda-ultra-larga/mappa-comuni-grande-progetto-bul-2
https//youtu.be/c9ypk55wFGM – c’è posto per me_ Banda Ultra Larga a San Pio delle Camere