La stabilità della coesione sociale

La stabilità della coesione sociale

La società moderna è caratterizzata da tanta vulnerabilità.
C’è molta voglia di costruire, da parte di tutti, ma regna sovrana la confusione e alla fine ci si ritrova sempre in una situazione di stallo.

Lo racconta la storia di questi giorni. Lo provano le sanguinose guerre ancora in corso. Non è certo che i grandi leader mondiali abbiano davvero intenzione di comporre una nuova geopolitica sulla coesione dei popoli. Insomma, grandi disastri sotto gli occhi di tutti, nella nostra più totale indifferenza. Viviamo normalmente, come se nulla stesse accadendo, cercando serenità nella nostra routine.

Passando al setaccio quegli aspetti della storia che non si studiano sui libri di scuola, mi sono imbattuto nella vita di Nikola Tesla, scienziato di origini croate che visse negli Stati Uniti, dove acquistò grande fama come ingegnere. Tesla dedicò i propri studi alle onde elettromagnetiche, convinto com’era che ognuno di noi sia in grado di emanarne e anzi che tutto il cosmo sia fatto di onde che determinano le empatie, che consentono di collegare i dispositivi senza fili, e di trasmettere video e suoni. Non scriveva libri, ma raccoglieva i risultati delle sue ricerche in appunti. Foglietti meticolosamente conservati e dai quali partiva il germe della seconda rivoluzione industriale.
Non è uno scienziato molto noto. Anzi, se oggi ne conosciamo il nome è perché è stato utilizzato per un noto marchio di automobili. Eppure la giustizia nordamericana ha riconosciuto che molte scoperte attribuite a Marconi sono in realtà proprio di Tesla.
Si tratta comunque di persone che hanno dato concretezza alla voglia di costruire qualcosa di importante per l’intera comunità, non solo per se stessi.
Tesla non si sposò mai. In un’intervista affermò che un pittore, uno scrittore, uno scultore possono sposarsi, perché nel sentimento trovano ispirazione, ma l’inventore deve restare da solo, per non contaminare il proprio ingegno e non perdere la visione. Per perdere idee geniali basta la contaminazione di altre idee dissonanti.

Questo pensiero mi ha fatto molto riflettere sul valore di appartenere a un gruppo di persone che ragionino allo stesso modo. Che abbiano non idee perfettamente coincidenti, ma la stessa determinazione. Chi ha determinazione riesce a vedere cose che sfuggono agli altri. Per questo lo scoramento di alcuni rende il percorso di tutti molto più lento e approssimativo.
Perciò la politica moderna è così altalenante. Si preoccupa soltanto del giornalismo. Non è più fatta da statisti, nel senso originario del termine, di persone con visione e capacità di prospettiva, in grado di evitare catastrofi più o meno annunciate.
Non è uno statista chi favorisce i conflitti e mortifica ogni opportunità di dialogo, facendo finta di non vedere che la terza guerra mondiale è a un passo.
Non è uno statista chi non comprende che, per ripristinare la pace, non basta eliminare singoli capi della rivolta, perché, morto uno, ne verranno moltissimi altri che, a quel punto, avranno una ragione d’odio in più.

Su questi presupposti, chiedo a tutti coloro che vogliono far parte della squadra di Meritocrazia Italia di darsi senza remore, forzando un po’ la propria timidezza e i limiti caratteriali che tutti abbiamo. Di fare un passo in avanti, verso la condivisione delle idee e un fare comune. Non si sottovaluti il potere dell’iniziativa che parte dal basso, la luce che può fare la fiammella dello sforzo, del sacrificio del cittadino comune.
Del resto, da cittadini comuni, abbiamo portato a uno stesso tavolo le Istituzioni, le forze di Governo e parlamentari, e le tante altre autorità che parteciperanno al sesto Congresso nazionale, dimostrando che tutte le incertezze del momento possono trovare soluzione nella fermezza di una costruzione stabile, solida.
Un capolavoro che dovrebbe inorgoglire.
Con umiltà, sappiamo cogliere l’eccezionalità della nostra opera straordinaria.
È molto facile contestare. Molto complicato, invece, rimboccarsi le maniche e sentirsi cittadini anche fuori da un seggio elettorale o quando c’è da rivendicare un diritto. Si è cittadini tutti i giorni, e, soprattutto, si è cittadini anche nei doveri e nelle responsabilità.

Recuperando l’insegnamento di Tesla, ricordiamo che il popolo è unito da onde, e che, quando le onde sono favorevoli, come il vento per la vela in una regata, ogni impresa diventa più accessibile. La coesione sociale, l’unione degli intenti e dell’azione consentono di fare la differenza.



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