LA TRANSIZIONE DA ALITALIA A ITA NON DEVE ANDARE A DISCAPITO DEI LAVORATORI – COMUNICATO 21.08.21
Dal 15 ottobre sarà possibile volare con la nuova compagnia ITA (Italia Trasporto Aereo). Infatti l’ENAC, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, ha appena rilasciato il Certificato di Operatore Aereo alla nuova società a capitale pubblico di proprietà del Ministero dell’Economia e delle Finanze che controlla Alitalia e che dovrà sostituirla attraverso una complessa operazione di ristrutturazione aziendale di cui non si conoscono ancora i dettagli.
Come emerge dallo stringato comunicato stampa rilasciato dal nuovo operatore “la Commissione europea ha consentito di giungere ad una soluzione costruttiva ed equilibrata, che garantisce la discontinuità necessaria al rispetto della normativa europea”.
La discontinuità economica richiesta dalla Commissione per evitare che la ristrutturazione di Alitalia rappresenti un aiuto di stato vietato dalle norme europee sul mercato e la concorrenza comporterà che ITA non subentri nei debiti di Alitalia, ma anche che non possa acquisirne direttamente gli asset, a parte quelli necessari a gestire il settore del volo. Infatti gli altri beni come il marchio, le attività di terra e di manutenzione dovranno essere messi all’asta in una gara pubblica.
Sicuramente verranno trovate soluzioni soddisfacenti nei confronti dei 255 mila passeggeri che hanno acquistato un volo con la compagnia Alitalia e che dal 15 ottobre, cioè da quando il vettore non dovrebbe essere più operativo perché sostituito da ITA, dovranno essere rimborsati o dirottati su voli gestiti da altre compagnie. Il Governo ha già stanziato un fondo di 100 milioni di euro.
Più complessa invece sarà la ricerca di una soluzione per i clienti di Alitalia che hanno aderito al programma di fidelizzazione “Mille Miglia” in quanto anche la società che gestisce questo servizio dovrà essere messa all’asta e non potrà essere riacquistata dalla nuova compagnia.
Ma quello che deve preoccupare maggiormente è la sorte degli attuali diecimila dipendenti visto che la riorganizzazione prevede la riallocazione sicura solo di tremila dipendenti circa che si occupano delle operazioni di volo.
Meritocrazia Italia auspica che il piano industriale di ITA preveda l’impegno ad aggiudicarsi le gare bandite da Alitalia per le attività di terra e di manutenzione assumendo almeno altre 4000 persone; rimarrebbero comunque, all’esito di una simile ristrutturazione, circa tremila esuberi dei quali dovrà occuparsi il Governo in accordo con le parti sociali per individuare gli opportuni strumenti di tutela dei lavoratori, non limitati alla mera cassa integrazione, che scadrà a fine dicembre 2021 e che dovrà prevedere il loro definitivo reintegro.
Occorre che si faccia tesoro degli errori del passato, individuando un management dotato delle necessarie competenze per gestire un’azienda strategica per il Paese, trattandosi della nostra compagnia di bandiera che favorisce lo sviluppo dei territori e la crescita del turismo, in grado di predisporre un piano industriale serio e dinamico, che regga nel tempo senza più drenare ulteriormente importanti risorse economiche ai contribuenti, aumentando progressivamente la flotta, inizialmente ridotta a soli 52 aerei, e coinvolgendo tutti gli scali aeroportuali, anche quelli più piccoli.