LA TUTELA DELLA SALUTE A FAVORE DI TUTTI ANCHE OLTRE AL COVID 19 – COMUNICATO 14.10.20
Come previsto, l’ingresso nella stagione autunnale, con l’inizio del periodo scolastico e, più in generale l’intensificarsi degli assembramenti nei luoghi chiusi, ha portato la curva dei contagi ad impennarsi nuovamente. Fortunatamente, però, prendendo a riferimento il dato numerico dei contagiati del 2 aprile e del 13 ottobre, 83.000 circa nel primo caso e 87.000 circa nel secondo, i dati relativi ai pazienti sottoposti a terapia intensiva differiscono: 4.050 al 2 aprile, 514 nel giorno del 13 ottobre.
Seppure la gestione del fenomeno da parte del personale medico sanitario sia divenuto più efficace con il trascorrere dei mesi, non possiamo lasciare spazio a leggerezza e superficialità. “Se l’andamento dei casi di infezione da Sars-CoV-2 continuerà con i ritmi e i numeri attuali, e senza misure di ulteriore contenimento, stimiamo che in meno di un mese le terapie intensive al Centro-Sud, soprattutto in Lazio e Campania, potranno andare in sofferenza in termini di posti letto disponibili“, aveva commentato qualche giorno fa il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac), Alessandro Vergallo.
In un quadro in continua evoluzione, in cui il virus sembra riprendere forza ed il numero dei contagi pare andare in crescita, è necessario fare tesoro dell’esperienza acquisita sino ad ora e operare scelte oculate che da un lato possano preservare la salute delle persone come interesse primario e, dall’altro, individuare quegli strumenti che permettano ai settori economico produttivi di mantenere livelli di continuità.
Con particolare riferimento al primo profilo, bisogna assolutamente evitare che anche nella seconda ondata del contagio si ripropongano quelle criticità causate da una gestione monodirezionale del sistema sanitario, con ospedali congestionati da malati di Covid-19, per cui centinaia di migliaia di interventi chirurgici ritenuti non essenziali venivano rimandati ed i pazienti costretti in condizioni di immobilità e mancata autosufficienza. Occorre, infatti, considerare che i ritardi negli interventi chirurgici possono avere anche una grossa ricaduta oltre che sulla tutela primaria della Salute, altresì sul sistema economico produttivo del Paese costringendo i lavoratori a periodi di malattia prolungati e le famiglie, specie per chi è in condizioni di non autosufficienza, ad ad impiegare ulteriori risorse per poter assistere i propri congiunti.
A tal fine Meritocrazia Italia auspica il rafforzamento del SSN e l’adozione delle seguenti misure di prevenzione e contenimento:
– la riabilitazione delle strutture ospedaliere dismesse e l’utilizzazione di altre strutture pubbliche in disuso per decongestionare gli ospedali;
– il potenziamento dei centri di ricerca epidemiologici esistenti, istituendone stabilmente uno al nord, uno al centro ed uno al sud;
– la programmazione degli interventi non essenziali secondo una graduatoria di importanza e priorità stabilita a livello nazionale;
– la verifica della quarantena obbligatoria e/o degli esiti dei tamponi per chi arriva da Paesi a rischio;
– l’incentivazione dell’uso della App Immuni, rendendola obbligatoria per l’accesso ad alcuni servizi o locali.