L’APPROVAZIONE DELLA RIFORMA TRIBUTARIA SIA UN PUNTO DI PARTENZA E NON DI ARRIVO – COMUNICATO 18.05.22
Giunge finalmente all’approvazione il disegno di legge delega per la riforma della Giustizia tributaria.
Tra i punti più apprezzabili della riforma, una chiara spinta verso la professionalizzazione dei giudici tributari, da reclutarsi a tempo pieno e per le vie concorsuali, e il rafforzamento dell’organo di autogoverno, con istituzione, presso il Consiglio di presidenza della Giustizia tributaria, di un Ufficio ispettivo per il corretto esercizio delle funzioni e di un Ufficio del massimario nazionale. Si dà pure una prima risposta all’esigenza di incremento dell’organico amministrativo. Ritocchi al rito, anche con funzione deflattiva del contenzioso.
In tantissime occasioni, Meritocrazia Italia ha riportato l’attenzione sulla necessità di rivedere il piano della giustizia tributaria, con istituzione di un nuovo giudice tributario, per assicurare terzietà e imparzialità dei giudizi, lamentando il frequente riproporsi di processi non istruiti in modo appropriato, con scarso ricorso alla perizia tecnica, e sentenze non rispondenti a esigenze di giustizia sostanziale.
Per questo, oggi si accoglie con favore la linea di intervento scelta, per larga parte coincidente con il dettaglio tecnico delle proposte avanzate da Meritocrazia negli ultimi due anni.
Per come congegnata, la riforma rappresenta un deciso passo in avanti.
Resta, però, tanto da fare.
In particolare, indispensabile è ancora
– provvedere alla redazione di un Codice della giustizia tributaria, per il riordino e il coordinamento normativo;
– intervenire al fine di evitare che la nuova giustizia tributaria continui a dipendere dal Ministero dell’Economia e della Finanza, preferendole un organo terzo e imparziale, anche all’apparenza, in attuazione dell’art. 111, comma 2, cost., e dell’art. 6, par. 1, della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo;
– riformare l’ordinamento del Consiglio di Presidenza della giustizia tributaria, la cui composizione dovrebbe essere disciplinata in modo analogo a quello del Consiglio Superiore della Magistratura.
Stop war.