L’IMPATTO DELLA LEGALITÀ NELLO SCENARIO ECONOMICO E FINANZIARIO
Fiducia, credibilità e sviluppo
Legalità e Stato di diritto sono fondamentali per la promozione della crescita economica, dello sviluppo sostenibile e dell’effettività dei diritti umani. Soltanto in uno scenario di stabilità, singoli e imprese sentono di poter investire in sicurezza.
Per converso, illeciti fiscali, criminalità economico-finanziaria, contraffazione, violazione del diritto d’autore e in generale reati connessi direttamente o indirettamente al mondo economico mortificano le possibilità di progresso anche sociale.
A livello mondiale, si conferma la corrispondenza biunivoca tra legalità e sviluppo, tanto che, nell’‘Agenda di sviluppo internazionale’ del 2015, la crescita economica inclusiva è intesa in stretta correlazione alla piena realizzazione di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. Solo un vero Stato di diritto, infatti, ha la forza di dar voce alle aspirazioni del singolo e alle istanze delle comunità.
Del resto, la legalità non è da intendersi solamente come ‘quadro normativo strutturato da leggi e regolamenti’, ma anche come capacità di dar soddisfazione alla necessità che tutti gli operatori, in particolare quelli economici e finanziari, agiscano in modo chiaro trasparente e sostenibile, in un sistema che possa essere credibile nei fatti.
Sussiste una stretta dipendenza tra legalità e livelli di reddito, come dimostrano i risultati di una recente ricerca condotta in 22 Paesi europei su un campione di quasi trentamila imprese, dalla quale è emersa una relazione più che proporzionale tra legalità concreta e crescita di fatturato e, in generale, delle performance aziendali.
Il fenomeno è stato osservato anche con riferimento alle condotte di consumo, attraverso il trend del PIL pro capite (con un effetto moltiplicativo legato al consumo). Per l’Italia, è stato dimostrato che un rafforzamento dello stato di legalità comporterebbe un aumento del PIL di 2,5 punti percentuali, pari a circa 40 miliardi di euro; non solo, un miglioramento dei tempi di gestione dei processi (un procedimento civile in Italia, si sa, dura in media tre volte quello francese e più del doppio di quello tedesco e spagnolo) comporterebbe la nascita di oltre duecentomila nuove imprese all’anno con una crescita anche della loro dimensione media (+8,5%) e conseguente abbattimento della percentuale di disoccupazione dovuta a maggiori assunzioni di personale.
La spiegazione di tutto ciò sta nel fatto che uno Stato di diritto rappresenta un luogo nel quale ci si attendono condizioni di mercato favorevoli e di stabilità finanziaria, e questo incoraggia l’intrapresa di nuove attività. Diversamente, in un Paese carente in punto di rispetto della legalità, le istituzioni finanziarie tendono a ridurre la loro offerta di finanziamento innescando un pericoloso e perverso meccanismo di disincentivazione all’investimento, con progressive tensioni di liquidità nel sistema produttivo ed economico e con richieste di nuovi investimenti dedicati più alla ristrutturazione del debito che a nuovi investimenti, portando ulteriore irrigidimento e crescenti difficoltà nell’accesso al credito.
Senza considerare che i capitali provenienti dall’estero vengono maggiormente attratti da quei Paesi che presentano una legalità chiara ed efficiente con una netta separazione tra il lecito e l’illecito, e si stima che, laddove le istituzioni siano capaci di garantirla, si generano afflussi extra tra gli 11 e i 14 miliardi annui.
Un miglioramento dell’amministrazione della giustizia, maggiore trasparenza della Pubblica Amministrazione e contenimento della spesa pubblica potrebbero, insomma, avere ripercussioni fortemente positive anche al di fuori dello stretto ambito di riferimento, sanando le vulnerabilità del Paese (intese come fragilità del tessuto imprenditoriale e della situazione economica e finanziaria delle famiglie) e favorendo il regime di libera concorrenza. La legalità è strumento dinamico in grado di far selezione tra i migliori attori verso una crescita economica orientata sempre più alla qualità. Per una crescita economica sana, in grado di ostacolare l’economia del sommerso, di frapporsi alla persistenza di ampie aree di evasione fiscale, agendo contro la corruzione, che è zavorra per lo sviluppo, blocco per l’innovazione e danno per l’intera collettività.
Molto utile sarebbe l’introduzione di un rating della legalità come strumento dapprima di attestazione e successivamente premiale dei comportamenti virtuosi, nel tentativo di consolidare buone pratiche di investimento, promuovendo i principi etici dei comportamenti aziendali, incentivando l’adozione di strategie e modelli organizzativi capaci di conciliare la sostenibilità economica con quella sociale ed ambientale e favorendo così le imprese virtuose nell’accesso al credito e nei finanziamenti erogati dalle p.a.
Un diverso modo di operare sul mercato, quindi, che trova piena espressione nella cultura della responsabilità sociale e suo riflesso nella componente reputazionale dell’impresa, innescando processi di miglioramento delle performance aziendali.
C’è ancora molto su cui lavorare.
È fondamentale porre le basi affinché il sistema economico si faccia capace di fornire adeguate risposte attraverso interventi complessi e articolati, che contribuiscano a rendere il tessuto economico e sociale più efficiente, rinforzando la fiducia delle imprese ma anche dell’intera comunità, nel rispetto delle regole e mantenendo alto l’impegno per il progresso civile ed economico del Paese.