L’Italia ha competenze in ogni settore

L’Italia ha competenze in ogni settore

È davvero spiacevole leggere notizie, quasi sempre di sfiducia verso il nostro Paese, provenienti da valutazione meramente soggettive che non trovano riscontro nella realtà.
È recente la notizia che il CEO di Ryanar ha definito incompetenti i governi Italiani per via della privatizzazione di Ita Airways, la compagnia di bandiera che, dopo un lunghissimo travaglio, sarà progressivamente ceduta al colosso tedesco Lufthansa. Al di là del fatto specifico, per la perdita di un altro pezzo del gusto e dell’eleganza Made in Italy che finisce in mani straniere, c’è da domandarsi quale sia il futuro di un Paese nel quale la capacità politico-amministrativa non viene alimentata da scelte di qualità ma solo dai soliti nominativi che, pur cambiando i Governi, restano i veri protagonisti della gestione dei beni e delle società strategiche italiane.

Meritocrazia Italia attende un cambiamento di rotta da parte del Governo; senza attaccare nessuno, appare necessario puntare sul Merito dei soggetti scelti, che abbiano nel loro curriculum la realizzazione di società solide o salvataggi di società in decozione.
Si può uscire dal letargo della perdita di esercizio voltando pagina nelle scelte politiche.

Si è consapevoli che la scelta implica un rischio, ma sarebbe certamente il metodo migliore per evitare il continuo fallimento di aziende di Stato che normalmente sopravvivono con finanziamenti pubblici.
In un sistema nel quale gli incarichi amministrativi di vertice vengono legati al mandato del Governo e cessano solo con la fine dello stesso, la logica fiduciaria si distorce e finisce per considerare più meritevole la fedeltà che le capacità tecniche e Alitalia non è che un’altra vittima di una prassi fin troppo consolidata.
Assistiamo da troppo tempo alle conseguenze di scelte poco lungimiranti che sostituiscono la ‘nomina fiduciaria’ alla logica del merito e della competenza, e, mentre siamo pronti a indignarci e a urlare la nostra innocenza, continuiamo a pensare che il bene comune sia altro da noi.

Competenze, idoneità e indipendenza sono i presupposti di un apparato amministrativo efficace ed efficiente, di un Paese che vuole lasciarsi alle spalle la sua precarizzazione.

Meritocrazia Italia sostiene da sempre che solo la selezione meritocratica di una nuova classe dirigente, competente e motivata, che andrebbe formata senza mai abbandonare l’equità sociale, possa innescare quel profondo processo di riforme pubbliche di cui il Paese ha bisogno, un cambio di mentalità che rivendichi la centralità del merito nella selezione e formazione dei dipendenti pubblici.



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