L’ITALIA PUO’ FARCELA. COLLABORIAMO SENZA OPPOSIZIONI – COMUNICATO 27.10.20
Il puzzle delle misure necessarie a fronteggiare gli effetti deleteri della nuova fase emergenziale è ancora in attesa di completamento. Annunciato è un provvedimento relativo alle linee di supporto finanziario a favore delle categorie in difficoltà.
Le restrizioni all’esercizio di alcune attività commerciali, che comportano un sacrificio almeno equivalente a quello già sopportato nella fase di lockdown d’inizio anno, impongono di procedere, senza indugio e con libertà da strettoie burocratiche, all’adozione di mezzi di ristoro a beneficio dei settori maggiormente penalizzati.
È indispensabile per evitare una definitiva lacerazione del tessuto economico-produttivo, anche e soprattutto per le inevitabili ripercussioni sul piano sociale.
In più occasioni, Meritocrazia Italia ha ribadito l’inutilità di logiche meramente assistenzialistiche, prive di lungimiranza e rivolte soltanto a tamponare, neppur sempre efficacemente, problemi di contingenza. Servono, piuttosto, interventi innestati su seri piani di progettualità e modelli di sussidio utili a promuovere ristrutturazioni organizzative e tecnologiche, per incentivare lo sviluppo e il rilancio in prospettiva di lungo periodo.
Nella direzione di prevenire un aggravamento della crisi economica e sociale già in atto e gettare le basi per una ripartenza di stabilità, Meritocrazia insiste nelle proposte di risanamento finanziario già avanzate e sottolinea altresì l’importanza di
– alleggerire il carico burocratico nell’accesso ai sussidi (ad esempio, con riconoscimento automatico e senza onere di presentazione di nuova domanda per chi ha già ottenuto il contributo nella prima fase d’emergenza);
– svincolare ogni forma di ristoro dalla prova di perdita di fatturato per tutte le attività interessate dalle ultime restrizioni, anche con un volume di affari o di corrispettivi superiore a 5 milioni di euro, ovvero disancorare l’accesso al sussidio dall’esclusivo riferimento ai codici Ateco;
– disporre la cancellazione la seconda rata dell’Imu prevista entro il 16 dicembre 2020 per tutte le aziende direttamente interessate dalle recenti restrizioni;
– provvedere, entro il 15 novembre, al pagamento del contributo a fondo perduto per tour operator e agenzie di viaggi già stanziato, e al rifinanziamento per le perdite di fatturato da agosto a dicembre 2020, con azzeramento tasse, imposte e contributi per tutto il 2020 e fino a giugno 2021, ammortizzatori sociali fino a marzo 2021 e incremento della dotazione del fondo a copertura dei rimborsi ai viaggiatori per i voucher emessi da operatori insolventi o falliti;
– introdurre immediatamente meccanismi di agevolazione fiscale per le aziende che mantengono il personale e/o assumono a tempo indeterminato, ovvero prevedere un credito d’imposta ai fini delle imposte dei redditi pari al 20% delle ritenute applicate a titolo d’acconto sugli stipendi del personale assunto a tempo indeterminato per i prossimi due anni di lavoro;
– prevedere una sanatoria tombale dei debiti fiscali da parte di imprese che abbiano registrato un calo di fatturato superiore al 70% rispetto al biennio precedente ed ai contribuenti che versino in stato di disoccupazione da oltre 12 mesi e l’elisione delle sanzioni ed interessi sui debiti fiscali di tutte le imprese e contribuenti, nonché derogare alla decadenza dai benefici della definizione agevolata, con tolleranza di 15 gg in caso di tardivo pagamento;
– prorogare di altre otto settimane la cassa integrazione per le aziende in affanno;
– riproporre una indennità di almeno duemila euro per i lavoratori stagionali del turismo, per i lavoratori occasionali, per quelli dello spettacolo e dei centri sportivi;
– prorogare il reddito di emergenza per i mesi di novembre e dicembre a beneficio di coloro che non hanno requisiti per accedere al reddito di cittadinanza;
– con riguardo ai lavoratori stagionali, rivedere le modalità di accesso all’indennità di disoccupazione NASPI, che, allo stato, postula il versamento di almeno tredici settimane di contributi durante i quattro anni precedenti l’inizio della disoccupazione (con esclusione dei periodi coperti da contribuzione figurativa per cassa integrazione straordinaria e ordinaria a zero ore, e permessi fruiti dal lavoratore per assistere un familiare);
– estendere il credito d’imposta del 60% sui canoni di locazione a tutte le imprese operanti nel settore del turismo, della ristorazione, dello sport e della cultura;
– interrompere l’erogazione dei c.dd. bonus vacanza, con recupero delle somme non utilizzate e destinazione al sostegno al comparto turistico e della ristorazione;
– prevedere sgravi fiscali e contributivi per i datori di lavoro che assumeranno per il 2021 i dipendenti oggi in Cassa integrazione;
– sospendere il pagamento delle tasse regionali per i settori più colpiti con congelamento dei debiti bancari e/o finanziari, prevedendo un ristoro sulla base della riduzione effettiva delle entrate;
– prestare attenzione a quei settori strategici e di supporto all’intera economia e ai servizi primari attraverso la creazione di un fondo per trasporto pubblico sia di linea (Tpl) sia non di linea (taxi e NCC), che necessita di investimenti immediati sia in termini di potenziamento della flotta e aumento dei posti di lavoro;
– prevedere benefici economici anche a favore delle attività non direttamente interessate dalle restrizioni, ma comunque indirettamente colpite (panifici, lavanderie, settore agroalimentare;
– intervenire a supporto dei professionisti dotati di Partita Iva, con i) sospensione dei pagamenti alle Casse di appartenenza e del calcolo degli interessi, ii) riduzione della metà per i minimi per l’intero anno 2020; iii) apertura al dialogo con ABI per il congelamento delle posizioni debitorie ovvero una moratoria sulle rate di finanziamenti e prestiti, sempre con sospensione del calcolo degli interessi.
– disporre l’immediato pagamento di tutti i debiti da parte dello Stato e delle p.a. in favore dei privati creditori, anche mediante la previsione di meccanismi di compensazione immediati e cedibili, impedendo la possibilità di chiedere il fallimento di aziende che abbiano crediti importanti verso la p.a.;
– procedere alla cancellazione totale delle informazioni sulle pregiudiziali di pagamento da tutti gli archivi bancari sotto il monitoraggio e la responsabilità della Banca d’Italia per i soggetti più colpiti dei settori in difficoltà.