LO STATO AIUTI LE IMPRESE PER L’APPROVVIGIONAMENTO DELLE MATERIE PRIME – COMUNICATO 07.03.22
L’avanzata inarrestabile dell’esercito russo in Ucraina impone una seria presa di posizione sotto il profilo sanzionatorio ed il conseguente blocco delle forniture di gas e petrolio, con il rischio di un aumento incontrollato dei prezzi delle materie prime che possono mettere in ginocchio la Comunità Europea e specialmente l’Italia che è un paese che vive sull’impresa manifatturiera di trasformazione. Infatti, la corsa dei prezzi delle materie prime, del gas e dell’energia elettrica, colonna vertebrale del sistema produttivo italiano, ha avuto una forte accelerazione con l’invasione dell’Ucraina.
Oltre alla riduzione delle forniture del gas, uno dei problemi economici da risolvere sarà quello della contrazione dei flussi delle materie prime alimentari. I prezzi del grano duro, grano tenero, del mais e dei concimi si sono impennati.
Quotazioni che già erano esplose a seguito della prima ondata della pandemia.
L’Europa, consapevole della dipendenza da Cina e USA, ha istituito, già prima della pandemia, l’ERMA (European Raw Materilas Alliance), le cui attività entro il 2030 aumenteranno la produzione di materie prime avanzate e affronteranno l’economia circolare promuovendo il recupero ed il riciclo delle materie prime critiche, sostenendo la creazione di innovazioni ed infrastrutture sostenibili dal punto di vista ambientale e socialmente eque, implementando un’economia circolare di prodotti complessi, supportando la capacità dell’industria europea delle materie prime di estrarre, progettare, produrre e riciclare materiali e promuovendo l’innovazione, gli investimenti strategici e la produzione industriale attraverso catene del valore specifiche..
Mai come in questo momento è necessario un piano strategico nazionale capace di garantire investimenti per la produzione di materie prime agricole in Italia.
Come già indicato nei precedenti comunicati, Meritocrazia Italia ritiene quanto mai improcrastinabile introdurre idonee misure di compensazione, a fronte del forte rincaro del costo dei materiali e delle materie prime, anche a sostegno del settore privato e delle costruzioni, analogamente a quanto previsto per il settore dei lavori pubblici; assicurare, senza che ciò comporti maggiori oneri per lo Stato, l’esonero dal versamento dell’Iva per le attività produttive impegnate nella ricostruzione nella zona del cratere sismico; rendere ordinatorio il termine previsto dal decreto Sostegni bis, affinché tutti gli appaltatori di commesse pubbliche possano presentare istanza di compensazione dei prezzi. I correttivi richiesti sono imprescindibili se non si vuole ritardare gravemente la ripresa economica del Paese nel settore delle commesse pubbliche e tarpare del tutto le imprese private e l’edilizia privata, settore trainante dell’economia italiana.